Costerà sei milioni realizzare posti di terapia intensiva e semi intensiva nell’ex hospice del Cardarelli e potenziare il pronto soccorso dell’ospedale regionale. La somma messa a disposizione dal governo nazionale per questo primo intervento di rafforzamento della rete ospedaliera molisana Covid è di 4,1 milioni. Il resto sarà coperto da somme già assegnate all’Asrem ma ancora non spese, in tutto o in parte, o non ancora trasferite dalla Regione.
Lo si è deciso in una riunione convocata dal commissario Giustini il 21 gennaio scorso e a cui hanno preso parte i direttori generale e amministrativo di Asrem Florenzano e Lastoria, la sub commissaria Grossi, la dg Salute Gallo e l’architetto Vetere, funzionario della Regione distaccato all’azienda sanitaria per seguire il piano ospedaliero Covid di cui è Rup.
Le tappe di avvicinamento all’avvio dei lavori, nella delibera firmata dal dg Florenzano venerdì scorso. Dopo la stipula della convenzione con il raggruppamento temporaneo di imprese Mastellone di Castelvetere Engineering – Architecna Engineering – Ingegner Erica Proietti (il 26 novembre scorso), il 15 dicembre i progettisti hanno chiesto una proroga di otto giorni. Consegnato il 23 dicembre, l’elaborato tecnico è stato esaminato dal Rup e dal direttore del servizio tecnico manutentivo Casarella che hanno valutato la possibilità – si legge nella delibera – di «alcune ulteriori ottimizzazioni» per consentire «un risparmio di risorse economiche e una maggiore velocità nell’esecuzione dei lavori» e chiesto agli ingegneri (scelti attraverso una procedura nazionale curata dalla struttura del commissario straordinario Arcuri) di integrarlo in questo senso.
Il 19 gennaio, ultimo giorno utile del termine indicato dall’Asrem, il progetto revisionato arriva in via Petrella. Due giorni dopo la riunione convocata in via Genova da Giustini. Tutti d’accordo: a copertura totale dell’intervento si utilizzeranno soldi ancora non spesi dall’azienda sanitaria per altri investimenti e lavori.
Tre i provvedimenti della direzione Salute individuati con i relativi importi: verranno usati 501mila euro che erano stati trasferiti ad Asrem in base alla determina 1847/2018 per realizzare la terza sala operatoria al Veneziale; 800mila euro, somma residua e ancora da trasferire all’azienda sanitaria di un finanziamento da 2,6 milioni deciso con la determina 54/2011; e infine 1,2 milioni non ancora utilizzati di quelli stanziati dalla determina 175/2016. Si tratta del provvedimento con cui l’allora dg Salute D’Innocenzo destinava circa 2 milioni alla riconversione degli ospedali di Venafro e Larino in case della salute.
La somma, adesso riorientata per trasformare l’ex hospice di Campobasso in centro Covid, è una parte, consistente, di quel finanziamento non ancora utilizzato. Finanziamento, manco a farlo apposta, che riguardava anche il Vietri, ex ospedale che per il commissario Giustini (nonché per sindaci e consiglieri regionali come l’ex governatore Iorio senza dimenticare i comitati) era invece un centro Covid ideale. In totale, dunque, poco più di 2,5 milioni. Non solo per l’intervento all’ex hospice e al pronto soccorso probabilmente. Nel verbale della riunione, infatti, c’è scritto che anche i fondi preventivati e messi a disposizione dallo Stato (attraverso il dl 34) per l’acquisto di apparecchiature elettromedicali non saranno sufficienti a completare la fornitura necessaria. Il timing ripercorso nella delibera di Florenzano che dà l’ok al progetto definitivo, intanto, prevede che l’esecutivo venga ora consegnato entro dieci giorni. Quindi potranno partire i lavori.
rita iacobucci

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