Nonostante i concorsi esperiti negli anni dall’azienda sanitaria regionale, la carenza di organico negli ospedali è tale che «non si dispone di figure professionali per garantire all’utenza continuità clinico assistenziale», il che genera «una legittima preoccupazione, soprattutto in questa fase pandemica».
È l’analisi del commissario della sanità molisana Angelo Giustini che ha chiesto al governo nazionale l’autorizzazione a reclutare medici venezuelani attraverso l’associazione ‘Venezuela – La piccola Venezia’ «che hanno manifestato piena ed immediata disponibilità a far fronte all’emergenza Covid-19».
Giustini lo ha chiesto con una nota inviata al premier Conte, ai ministri Speranza, Gualtieri e Lamorgese, nonché al commissario per l’emergenza Arcuri e al viceministro della Salute Sileri. Per conoscenza, poi, a tutte le autorità istituzionali e sanitarie del Molise (da Toma alla dg Salute e all’Asrem, all’unità di crisi e al tavolo Covid del Consiglio).
La carenza di organico, ricorda Giustini, è stata segnalata anche dal Nas nei suoi accessi agli ospedali regionali. In dettaglio, in Molise potrebbero venire 16 medici, di cui: 2 anestesisti, 1 cardiologo, 2 chirurghi (uno estetico e uno ortopedico) , 1 epidemiologo, 2 internisti, 2 otorino, 1 pediatri e 5 medici di medicina generale. Dieci di loro si trovano attualmente in Italia, è sempre la nota di Giustini a fornire questi dettagli, 4 in Spagna e 2 in Portogallo.
Manifestazioni di interesse, documenti, curriculum professionale e certificato di iscrizione all’albo dei medici in Venezuela dei singoli professionisti sono depositati negli uffici della struttura commissariale. A Roma Giustini chiede l’autorizzazione a reclutarli e a fare presto, visto «il rischio che potrebbe comportare la mancanza a oltranza di personale a danno dei pazienti». E chiede di poter utilizzare l’articolo 13 del decreto Cura Italia, che stabilisce: «Per la durata dell’emergenza epidemiologica da Covid-19, in deroga agli articoli 49 e 50 del decreto del Presidente della Repubblica 31 agosto 1999 n. 394 e successive modificazioni, e alle disposizioni di cui al decreto legislativo 6 novembre 2007 n. 206 e successive modificazioni, è consentito l’esercizio temporaneo di qualifiche professionali sanitarie ai professionisti che intendono esercitare sul territorio nazionale una professione sanitaria conseguita all’estero regolata da specifiche direttive dell’Unione europea. Gli interessati presentano istanza corredata di un certificato di iscrizione all’albo del Paese di provenienza alle regioni e Province autonome, che possono procedere al reclutamento temporaneo di tali professionisti ai sensi degli articoli 1 e 2 del decreto legge 9 marzo 2020, n. 14».

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