Battuta dall’Ansa di Napoli, la notizia esplode a metà mattinata, mentre Angelo Giustini è in Consiglio regionale a riferire a Palazzo D’Aimmo la sua attività in questi mesi di emergenza.
Il commissario della sanità del Molise, il primo non presidente come volle il governo Conte I, è indagato per abuso d’ufficio e omissione di atti d’ufficio. Due reati che sembrano uno la negazione dell’altro. Ma in realtà le ipotesi si inseriscono in un’attività di indagine ampia della procura di Campobasso, coordinata direttamente dal capo dell’ufficio Nicola D’Angelo, che abbraccia tutta la gestione dell’emergenza Covid. Una fotografia in 3d si potrebbe dire, prima e dopo la pandemia.
Quindi, tante sono le circostanze e i filoni su cui D’Angelo ha delegato al Nas di Campobasso gli accertamenti e le verifiche. Dalle comunicazioni dei dati a Roma, quindi anche quelle sulle terapie intensive, al reclutamento del personale, dal sistema dell’ossigeno alla scelta sulle strutture assistenziali. Naturalmente, anche gli esposti dei familiari delle vittime.
Per gli inquirenti, la sintesi dell’agenzia di stampa, il commissario non ha deliberato atti di sua competenza, necessari all’erogazione dei livelli assistenziali in relazione all’emergenza pandemica e per aver illegittimamente nominato il dg dell’azienda sanitaria del Molise quale commissario straordinario per l’emergenza Covid-19, incarico, secondo la procura, «di sua pertinenza e non derogabile ad altri».
Tra l’altro, la nota con cui Giustini ha dato incarico a Florenzano (che rispose con una nota pure inviata agli stessi indirizzi ministeriali a cui il generale della Finanza aveva mandato la lettera di incarico) arrivò quando era di dominio pubblico che la procura del capoluogo stesse verificando la gestione della pandemia. Alla stessa procura, e alle altre due di Larino e Isernia, d’altro canto si è rivolto lo stesso Giustini. Sul tavolo di D’Angelo, che lo ha ascoltato un paio di settimane fa come persona informata sui fatti (ora invece nei suoi confronti la magistratura penale ha emesso un avviso di garanzia), ci sono anche gli esposti del commissario della sanità.
Lo ricorda lui stesso nei pochi e concitati commenti alla stampa, all’uscita dalla riunione in Consiglio. «Sono tranquillo, sono stato io peraltro a chiedere alla procura di intervenire». Si è descritto sereno per aver detto la verità. All’Ansa ha aggiunto: «Non mi esprimo nello specifico, sono garantista e ho molta fiducia nella magistratura». Fiducia nella procura anche da parte di Francesco Mancini, presidente del Comitato Verità e Dignità per le vittime. «Nel rispetto del principio d’innocenza (il comitato, ndr) esprime fiducia nei confronti della procura affinché approfondisca fino in fondo le indagini al fine di individuare tutti i responsabili del denunciato disastro sanitario e delle vittime. Vogliamo la verità – conclude Mancini – fino in fondo».
Gli inquirenti mantengono il riserbo. Ma dalle pochissime cose trapelate nei giorni scorsi è chiaro che la procura vuol vederci chiaro su una situazione oggettivamente critica, il default dell’assistenza sanitaria in Molise è sotto gli occhi di tutti. Anche sul Vietri, un susseguirsi di decisioni e contrordini e di fatto a Larino non c’è neanche la riabilitazione e l’assistenza post Covid prevista da un decreto del commissario.
Chi doveva fare cosa e chi non ha fatto: a queste domande punta a rispondere il Nas su indirizzo della procura del capoluogo. E il commissario della sanità, nelle Regioni dove la sanità è appunto commissariata, ha una responsabilità anche oggettiva che lo rende il primo interlocutore. Nel bene e nel male.
Nei palazzi istituzionali della politica, l’avviso di garanzia accelera l’iter di sostituzione del commissario che già qualche mese fa sembrava imminente. Il conflitto col tavolo tecnico, che da mesi gli contestava un mancato governo della sanità a partire dai conti e poi la minaccia di dimissioni a fine 2020. Ora l’avviso di garanzia, pare che i ministeri – Salute ed Economia – stiano già cercando il successore. Ancora un esterno, pare. Il prossimo Cdm è previsto la prossima settimana. E le delegazioni della nuova più eterogenea maggioranza (che comprende anche il centrodestra) sono già al lavoro.
ritai