Tra le molteplici richieste di vaccinazione Covid inviate ai vertici delle strutture sanitarie molisane, anche quella della Lilt provinciale di Campobasso, associazione che supporta i pazienti oncologici nel complesso decorso della malattia.
Seppur i volontari non sono stati vaccinati e non si sa, almeno per ora, se mai lo saranno (se non quando arriverà il loro turno anagrafico), l’associazione « non si ferma, ma la necessità della vaccinazione anti-Covid si fa sempre più urgente e pressante» – si legge in una nota.
La Lilt ribadisce dunque a gran voce la necessità di ottenere una corsia preferenziale sia per i pazienti oncologici ma anche per tutti i volontari che quotidianamente operano a stretto contatto con loro e con le strutture ospedaliere.
«Alcuni servizi, ancora possibili, nonostante le limitazioni imposte dalle precauzioni anti Covid – scrivono dalla sezione provinciale di Campobasso – continuano in presenza, altri servizi sono stati riadattati con le modalità online e telefoniche, ma i volontari sono tutti impegnati.
Le terapie e le cure non possono fermarsi, il programma di cura e di riabilitazione del paziente neoplastico deve continuare, le diagnosi precoci sono il punto di forza della prevenzione».
«La campagna vaccinale, – afferma la dottoressa Carmela Franchella, presidente Lilt Campobasso – soprattutto nella nostra regione che è diventata zona rossa, deve garantire la copertura alle categorie fragili ed anche a chi è a stretto contatto con loro. La priorità nelle immunizzazioni deve necessariamente tener conto di chi sta già combattendo contro il cancro o sta attraversando l’altrettanto delicata fase del recupero dopo la malattia. E con loro anche tutti i volontari che operano al loro fianco ad esempio nel trasporto verso i luoghi di cura, che la Lilt di Campobasso ormai offre da decenni, o nelle consulenze psico-oncologiche e nutrizionali dello Sportello oncologico Lilt presso il Day hospital dell’ospedale San Timoteo di Termoli. Questa è ad oggi la priorità e come Lilt chiediamo alla Asrem che il piano vaccinale abbia una rapida svolta e tenga conto di queste che sono delle necessità per continuare la nostra battaglia contro il cancro».
L’associazione provinciale Lilt di Campobasso, tra l’altro, si è proposta sin dalle prime ore al fine di collaborare per la organizzazione di nuovi punti vaccinali, sia grazie alla disponibilità di validi medici che operano nell’associazione sia grazie ai tanti volontari che si sono offerti per la parte amministrativa.