Il progettista e il verificatore del progetto si sono riservati una risposta rispetto alle criticità progettuali delineate dalla ditta che deve eseguire i lavori di ristrutturazione dell’ex hospice del Cardarelli per adibirlo a Covid hospital. Qualche giorno, 48 ore è l’auspicio di via Petrella, in modo da avere un quadro definito a inizio settimana.
Ieri all’Asrem il tavolo tecnico convocato dal dg Oreste Florenzano e a cui hanno preso parte il progettista Mastellone (per Mastellone-Architecna-Proietti), il verificatore En3 e il Consorzio Stabile Build. Tutti e tre scelti all’esito della procedura bandita dalla struttura commissariale straordinaria all’epoca (ottobre) guidata da Arcuri e oggi dal generale Figliuolo. Alla riunione, oltre ai vertici dell’azienda sanitaria anche la direttrice della Salute Lolita Gallo.
«Abbiamo lasciato e invieremo comunque anche via Pec le nostre otto pagine di rilievi al progetto, il progettista e il verificatore si sono riservati, segno che quindi il progetto che per loro era esecutivo forse non lo è. Noi – dice l’amminsitratore di Cobuild Contessa – ribadiamo la disponibilità a prendere in consegna il cantiere con la riserva dei nodi che per noi vanno sciolti».
Asrem e Regione hanno ribadito che è più che urgente fare presto. «Noi stiamo seguendo la procedura che però è centralizzata a Roma. Ho voluto un confronto diretto e ora attendo le osservazioni di progettisti e valutatori. Quando avrò il quadro completo – dichiara il direttore Florenzano – capiremo i prossimi passaggi. Sempre, naturalmente, informando l’ufficio del commissario straordinario. Cosa che farò anche su questa riunione, perché è quell’ufficio che decide».