Medico, specializzato in chirurgia e in igiene. Nata a Capodistria nel 1951, dal 2005 è stata direttore sanitario e generale di Asl, istituti scientifici e per un periodo direttore regionale Salute nel Lazio. Un cursus impeccabile (e inattaccabile) concluso da pochissimo, perché è andata in pensione, al vertice della Roma 2. In Regione Lazio sta continuando a collaborare alla campagna vaccinale. Se l’obiettivo è dare al Molise un commissario della sanità di altissimo profilo, con Flori Degrassi l’obiettivo sarebbe centrato in pieno.
Al suo nome, i Ministeri che hanno in mano la pratica sono arrivati dopo averne scartato altri e dopo aver ricevuto qualche no di altrettanto alto profilo. Per esempio, sembrava fatta con Giovanni Bissoni. Capo della segreteria tecnica di Speranza fino a maggio scorso, in passato presidente di Agenas, romagnolo. Ma, dicono, Bissoni avrebbe chiesto una struttura (che si potrebbe attivare se al Molise venisse esteso il decreto Calabria bis) per lavorare meglio e autonomamente senza rischiare conflitti che altrimenti sono sempre in agguato con la Regione e chi la governa. Risposta troppo interlocutoria. Pare addirittura un no. E Bissoni è passato oltre. Nell’elenco dei candidati anche, come è noto, il manager molisano Giovanni Di Pilla.
L’accelerazione su Degrassi nella giornata di ieri. Il governatore Donato Toma è andato a Roma, all’ordine del giorno dei colloqui nei dicasteri di Speranza, Gelmini e forse anche al Mef, la nomina della nuova struttura commissariale del Molise. Nel frattempo a Campobasso la sub Ida Grossi rassegnava le dimissioni. Segno che Roma è pronta a sostituirla. Il ticket sembra essere Degrassi commissario e un manager veneto (vicino alla sanità leghista a marchio Zaia che pure è un biglietto da visita di tutto rispetto) come sub.
Il Mef ha superato le sue remore, che avevano bloccato (oltre a qualche requisito tecnico da quanto si dice) la corsa di Anna Maria Minicucci, probabilmente anche perché il presidente Toma ieri ha dato il suo assenso a un percorso condiviso. «Non voglio essere io il commissario, a me interessa che il commissario sia una persona di alto profilo – ha spiegato a Primo Piano Toma – al di sopra di ogni parte e gradita a governo e presidente di Regione. Con l’esecutivo nazionale e i ministri coinvolti stiamo seguendo un approccio collaborativo, ho già avuto una rosa di nomi e contribuirò alla scelta. Ho chiesto, questo sì, di fare presto. Ma ho rimarcato: non soffermatevi sulla mia disponibilità, io non voglio creare problemi al mio territorio, al contrario».
Entro venerdì la nomina in Cdm. La strada ora è spianata: Degrassi commissario dopo Giustini. Sempre che lei abbia già, come si dice, davvero accettato.

rita iacobucci

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