Marito e moglie, entrambi malati di Covid e di Santa Croce di Magliano, uno dei centri colpiti più duramente dalla terza ondata della pandemia in Molise.
Sono loro due i primi molisani a essere trattati con gli anticorpi monoclonali. L’infusione ieri al San Timoteo, intorno all’ora di pranzo. Il trattamento, comprensivo dei 60 minuti in osservazione, è andato bene.
Lui 73 anni, lei qualche anno in meno. All’insorgere dei sintomi, la settimana scorsa il medico di famiglia li ha segnalati per la terapia partita ieri concretamente anche in regione. C’è stato bisogno di attendere l’esito del tampone molecolare. Per il resto erano tutti e due ‘eleggibili’: sintomatici ma non già in condizione da richiedere l’ospedalizzazione e presentano di fattori di rischio che fanno prevedere un aggravamento. La cura, entro i dieci giorni dall’insorgenza dei sintomi e non oltre.
Il primo trattamento in Molise è stato effettuato nell’ambulatorio allestito per i monoclonali dall’equipe coordinata dal primario del Pronto soccorso Nicola Rocchia, che è anche il responsabile del presidio ospedaliero termolese per l’emergenza Covid. Un’iniezione di fiducia per la struttura che da pochi giorni è tornata ad avere pure un riferimento certo e fisso con il neo direttore sanitario Gianni Serafini.
Oggi si replica al Cardarelli di Campobasso. In mattinata l’apertura dell’ambulatorio gestito dalla dottoressa Alessandra Prozzo e la somministrazione del medicinale Eli Lilly a un altro paziente.
Le prime dosi inviate in Molise sono 50, il centro che le prescrive è il reparto di malattie infettive dell’ospedale del capoluogo e la somministrazione avviene sotto il controllo della farmacia del Cardarelli. La responsabile della governance del farmaco Asrem Teresa Sisto ha elaborato il percorso, approvato dalla direzione generale, dopo le linee guida della direzione regionale della Salute. La sua equipe si occupa anche dell’ultimo miglio: la consegna prima dell’infusione.
r.i.