I primi decreti di Flori Degrassi, commissario della sanità del Molise nominata il 31 marzo scorso dal Consiglio dei ministri e insediatasi lunedì scorso, riguardano la campagna vaccinale contro il Covid. In particolare, l’autorizzazione al reclutamento di medici specializzandi per le somministrazioni e il piano strategico per la vaccinazione anti SarsCov2 che nella sua prima versione (26 dicembre) non fu approvato dal suo predecessore Giustini con decreto bensì solo firmato da struttura commissariale e dg Salute e trasmesso all’Asrem. C’era stata anche un’implementazione, che ha seguito lo stesso iter formale, il 2 aprile. Atti che però restano più o meno riservati, quasi un carteggio fra via Genova e via Petrella.
Il decreto 41 firmato da Degrassi e dalla sub Annamaria Tomasella il 15 aprile, invece, dà una veste ufficiale e più trasparente – se non altro perché accessibile a tutti – alle linee guida che il Molise sta seguendo. Il documento, come quello nazionale, è per sua natura destinato ad altre evoluzioni.
I dati che contiene sono aggiornati al 1 aprile. Ma danno comunque l’idea. A quella data le persone erano state «vaccinate complessivamente 21.021 persone (7% della popolazione) e 45.430 hanno ricevuto solamente la prima dose (15% della popolazione). Il numero di dosi complessivamente somministrate» era «pari a 66.451. Le persone ancora da vaccinare per completare la campagna di vaccinazione in Molise è di 259.929», si legge nel piano.
Diciannove i siti di vaccinazione elencati, con l’avvertenza che potranno aumentare qualora se ne ravvisi la necessità (e in effetti non sono per esempio conteggiati quelli allestiti d’intesa fra Asrem e singoli Comuni): i tre ospedali di Campobasso, Isernia e Termoli, la casa della salute di Larino e l’ospedale di comunità di Venafro, il poliambulatorio di Bojano, la casa della salute di Riccia, la sala consiliare di Agnone, il poliambulatorio di Trivento, quello di Frosolone, le case della salute di Santa Croce di Magliano, Montenero di Bisaccia e Castelmauro, la Cittadella dell’economia a Selvapiana, il PalaUnimol e la Questura a Campobasso, l’auditorium e la Questura a Isernia e poi c’è l’unità mobile.
Quanto al personale, nella primissima fase Asrem ha provveduto solo con il suo. A febbraio sono entrati in servizio anche 11 vaccinatori reclutati dalla struttura commissariale nazionale (il fabbisogno richiesto dal Molise è di 76). Ci sono poi le unità messe a disposizione dall’Arma e dall’Unimol. È stato previsto, inoltre, il coinvolgimento del personale già impiegato nei servizi di assistenza domiciliare integrata e continuità assistenziale per le somministrazioni a domicilio. Ratificato, poi, il protocollo di intesa con le organizzazioni sindacali dei medici di medicina generale, di continuità assistenziale e di emergenza territoriale (118), da ultimo anche quello con gli odontoiatri per il loro coinvolgimento nella campagna.
Il piano, inoltre, specifica che sono in corso di predisposizione gli accordi con farmacisti, specializzandi e medici della Federazione medico sportiva italiana (Coni). E che «sono state avviate, interlocuzioni con le strutture private accreditate che si stanno dimostrando disponibili a mettere a disposizione il proprio personale e, in alcuni casi, i propri spazi per aumentare la capacità di somministrazione dei vaccini della Regione».
Strutture accreditate, quelle a carattere ospedaliero, che hanno vaccinato il proprio personale nella prima fase, ora completata, in cui è stato immunizzato «tutto il personale sanitario e sociosanitario, in prima linea nella diagnosi, nel trattamento e nella cura del Covid-19 e di tutti
coloro che operano in presenza presso strutture sanitarie e sociosanitarie pubbliche e private».
Sempre per aumentare la capacità di somministrazione, sono in fase di predisposizione le convenzioni con le forze di polizia oltre che ampliare la convenzione già posta in essere con il corpo dei Carabinieri in merito all’attività di drive through.
ritai