Un enorme salto di qualità per la ricerca applicata al campo medico. È operativo, all’Università degli studi del Molise, un microscopio a fluorescenza che permette di visualizzare in tempo reale strutture infinitamente piccole e acquisire, con il supporto dell’intelligenza artificiale, immagini di elevata risoluzione.
Al momento, è il primo e unico in Europa. È stato presentato ieri mattina alla stampa dal rettore Luca Brunese, dal professor Claudio Russo, ordinario della facoltà di Medicina di Unimol e delegato ai rapporti con i servizi sanitari, dai tecnici che lo hanno installato e dai responsabili della Nikon.
«Ci consentirà – ha spiegato Russo – di poter analizzare in dettaglio cellule, tessuti, anche piccoli animali, per studiare le malattie. Essenzialmente le applicazioni di questo strumento riguardano il campo biomedico. Per prima cosa cercheremo di capire l’interazione tra alcune proteine, che sappiamo essere coinvolte nella genesi della malattia di Alzheimer» e saranno indagati anche «alcuni campioni di cellule staminali tumorali prelevati da pazienti per capire quali sono i target che possono essere raggiunti per colpire queste cellule e in qualche modo distruggerle».
La grande novità, ha proseguito, «è poter avere contemporaneamente più applicazioni, possiamo scendere più nel dettaglio, vedere sino a singola molecola, studiare molto bene le superfici dei tessuti e avere informazioni sulla genetica di quello che andiamo ad analizzare».
Il microscopio (tecnicamente si chiama sistema Ax R Mp) combina diverse tecnologie all’avanguardia, il suo assemblaggio è durato tre mesi e ha visto coinvolti esperti mondiali della Nikon provenienti anche da Giappone e Olanda. Il suo funzionamento lo ha illustrato Alvaro Crevenna, direttore del Centro di Microscopia, Epigenetica e Neurobiologia Embl di Roma (tra i centri di riferimento mondiali nel settore).
Stefano Di Meo, Nikon Italia, ha ringraziato l’ateneo molisano «che ci ha dato questa opportunità. Abbiamo partecipato a una gara, siamo riusciti a vincerla, è nata una bellissima collaborazione che ci ha permesso di poter installare una macchina così importante. È la prima in Europa con tutte queste caratteristiche, un fiore all’occhiello anche per noi della Nikon. Consentirà di effettuare – ha concluso – acquisizioni in ricerca avanzata che poi avranno applicazione nella clinica».
Molto soddisfatto il rettore Luca Brunese. «Quando abbiamo predisposto il progetto lo abbiamo fatto con l’entusiasmo di chi si cimenta comunque in un bando competitivo. Noi lo ritenevamo fortemente credibile, anche chi lo ha valutato ha pensato così e oggi abbiamo la soddisfazione di avere questo apparecchio montato per la prima volta in Italia, in Molise, unico in Europa. Io credo molto al fatto – ha rimarcato – che il territorio ha un’importanza relativa nel costruire le cose. Se il progetto è pensato bene, se gli attori si sentono realmente coinvolti si riescono a fare grandi cose in tutti i territori».
Quesiti e richieste di collaborazione, infatti, stanno arrivando già da tutto il mondo.

r.i.

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