Aumento dei salari, recupero del potere d’acquisto sull’inflazione, formazione, welfare, reclutamento e precariato. Temi che il contratto nazionale del pubblico impiego ha lasciato inevasi. E su cui la Uil Rua ha una posizione netta, emersa nelle due assemblee con il personale tecnico amministrativo organizzate all’Università degli studi del Molise e al Conservatorio Perosi in vista delle elezioni per le Rsu.
«Abbiamo organizzato questa giornata per quanto riguarda il Molise con la presenza dei nostri segretari nazionali, il segretario generale Bombardieri all’Università e il delegato alla contrattazione Marco Ciamacco al Conservatorio. Siamo alla vigilia delle elezioni delle Rsu – così il segretario generale di Uil Rua Molise Andrea Cutillo – Un passaggio particolarmente importante per noi perché non avendo firmato il contratto 2019-2021 affidiamo e deleghiamo alla nostra Rsu la trattativa sindacale e al di là dell’importanza che il momento ricopre per la certificazione della rappresentanza sindacale poi di fatto in questo momento storico la funzione della Rsu assume un valore ancora più significativo. Lo fa in due istituzioni importanti che svolgono non solo la funzione di didattica, quindi un momento formativo negli ambiti di pertinenza, ma anche quello di datore di lavoro nei confronti dei propri dipendenti».
Quindi ha proseguito: «Siamo alle soglie del rinnovo di un contratto, 2022-2024, che nasce già scaduto. Ci auguriamo che accanto all’aspetto economico, al recupero dell’inflazione siano portate avanti importanti novità come il welfare aziendale, il lavoro agile, istituti che consentono di conciliare al meglio il lavoro e la vita del dipendente».
Il contratto nazionale, ha spiegato il segretario generale di Uil Rua Attilio Bombardieri ieri mattina all’Unimol, «non ci ha convinto perché ha abbassato di fatto gli stipendi, ha abbassato i tabellari, sicuramente non ha recuperato il potere d’acquisto dei salari. Anzi, rispetto a un’inflazione del 15% e abbiamo avuto anche punte del 17, un aumento contrattuale del 4% mi sembra abbastanza irrisorio. In merito a questo noi abbiamo detto che vanno assolutamente riviste le quote, cosa che né i governi precedenti hanno fatto né questo sta facendo».
Le elezioni per la Rappresentanza sindacale unitaria non rappresentano «una gara in teoria, sicuramente però ci contiamo. E il governo dovrebbe tenere in considerazione quello che succede all’interno del sistema delle Rsu: quando noi andiamo a votare per le politiche, alle urne va ormai scarso il 50% degli aventi diritto, alle Rsu vota il 98%. Vuol dire che il sindacato è ascoltato, è sentito, la gente ha necessità di essere tutelata e difesa e il sindacato ci mette sempre la faccia».
Netta la posizione del sindacato anche sulla necessità di una riforma del sistema universitario. Bombardieri non ha risparmiato bordate ai vertici degli atenei: «Nel sistema universitario c’è stata una riduzione di quasi 500 milioni di euro, qualcosa di inverosimile. I rettori hanno protestato, hanno urlato contro la ministra, salvo poi due mesi dopo chiedere l’aumento delle loro indennità».
Lo sviluppo del sistema dell’Afam (Alta formazione artistica e musicale) e l’applicazione della riforma, che sta procedendo in maniera molto veloce, sono stati alcuni dei temi trattati dal segretario nazionale Ciamacco nell’appuntamento al Perosi ieri pomeriggio. Interessante, ha segnalato, il confronto con il personale coinvolto dai cambiamenti in atto. «Le istituzioni Afam devono e possono contribuire ancora di più e meglio allo sviluppo culturale del territorio», ancora le sue parole. Come Uil Rua, ha concluso, «siamo molto attenti alla riforma della governance, alla valutazione delle sedi, all’offerta formativa, alla qualificazione del personale docente e al gradimento da parte dell’utenza».

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