Sgombra il campo: alle eventuali primarie per la scelta del candidato governatore del Pd e del centrosinistra non sarà della partita. Il nome del rettore dell’Università degli Studi Gianmaria Palmieri è circolato parecchio negli ultimi mesi. Impegnato in queste ore ad organizzare l’inaugurazione dell’anno accademico, la cerimonia è in programma il 1 aprile, il capo dell’Unimol si concentra in questa intervista anche sul tema delle sedi e della costituenda Fondazione, che proprio in queste ore è finita al centro di una mozione dei 5 Stelle in Consiglio regionale.
Rettore Palmieri, c’è il clima febbrile dei momenti importanti qui in Ateneo. Come si sta preparando l’Unimol all’inaugurazione dell’anno accademico?
«Con il consueto entusiasmo e con la soddisfazione per i risultati raggiunti quest’anno con l’incremento di più del 20% delle nostre matricole. Siamo poi felici di avere tra noi la presidente della Camera Laura Boldrini. Una figura istituzionale di grande rilievo, per la sua storia di donna di rara sensibilità sociale, impegnata da sempre in Italia e nel mondo per sacrosante battaglie civili».
Qualche novità sul piano dell’organizzazione dell’evento?
«Diverse, ma mi piace segnalarne due che attestano il legame strettissimo tra noi ed il mondo della scuola: la collaborazione degli studenti degli Istituti Alberghieri di Termoli e di Vinchiaturo all’organizzazione e la partecipazione alla cerimonia dei piccoli alunni della Don Milani, che da un mese circa frequentano le lezioni nella nostra struttura».
Al di là dell’incremento degli immatricolati, ci segnala qualche altro motivo di particolare soddisfazione per l’Ateneo?
«Manteniamo le posizioni di vertice in Italia sul piano dell’attrattività e sul gradimento da parte dei nostri studenti. Ne siamo orgogliosi. Abbiamo poi reclutato nuovi docenti dall’Italia e dall’estero (ad esempio Usa e Brasile) di grandissima qualità. Abbiamo una squadra oggi molto competitiva».
E sul piano dei corsi di laurea e delle sedi?
«Il lancio del nuovo indirizzo in enogastronomia e turismo nel polo termolese è stato coronato da un successo oltre le nostre aspettative. Stiamo lavorando ora molto anche per il rafforzamento dei corsi di ingegneria. Ci saranno a brevissimo novità importanti. Quanto alle sedi segnalo l’allestimento, con la collaborazione dell’amministrazione comunale, di una nostra rappresentanza ad Agnone, destinata soprattutto ad eventi culturali e scientifici di alto profilo. Siamo sempre aperti a considerare anche altre opportunità di sviluppo e a raccogliere le istanze di enti locali, penso ad esempio alla città di Isernia, purché serie e sostenibili economicamente. Ma ad oggi nessuna proposta con queste caratteristiche ci è stata avanzata».
Si farà la Fondazione Unimol?
«Siamo tra i pochi atenei italiani a non disporre di una fondazione universitaria e questo non è un vantaggio. Le fondazioni universitarie sono previste e regolate da un’apposita legge dello Stato (la legge 388/2000, ndr), al fine di potenziare, anche mediante un disciplina fiscale di vantaggio che favorisce il finanziamento della ricerca, della formazione e del diritto allo studio, le capacità di sviluppo delle attività universitarie in tutte le sue articolatissime componenti. Uno strumento, dunque, ben diverso dagli spin-off universitari, legati a specifici progetti scientifici o brevetti. Ad oggi non sono però certo che ci siano le condizioni per addivenire alla costituzione della Fondazione Unimol».
Perché?
«L’obiettivo è di realizzare un progetto quanto più condiviso e inclusivo, all’interno dell’Ateneo così come nel contesto esterno. Si avvicinano importanti appuntamenti elettorali ed è forse opportuno evitare in questa fase che un’iniziativa d’interesse generale possa essere percepita come di parte. Il Cda dell’Ateneo deve ancora autorizzare il varo definitivo della Fondazione. Non abbiamo fretta. Valuteremo con grande ponderazione e responsabilità. Unimol e anche la sua eventuale Fondazione devono essere considerate e percepite come istituzioni di tutti. È una condizione per noi irrinunciabile».
A proposito – è una voce che circola con una certa insistenza – si candiderà alle eventuali primarie del Pd per la candidatura alla presidenza della Regione?
«No». vc