La notizia era già circolata mesi fa, quando ad annunciare il trasferimento dei piccoli di via Roma fu proprio il sindaco Antonio Battista nel corso del consiglio monotematico sulle scuole. Nella stessa occasione il dirigente dei Lavori pubblici, l’architetto Giovanna Iannelli, aveva rassicurato l’opposizione sulle condizioni della struttura di via Gorizia, che ospiterà i 300 alunni della Enrico D’Ovidio: «Lì i lavori sono ultimati – aveva dichiarato – si attendono solo i collaudi e la certificazione di fine lavori. Con gli interventi effettuati (di circa 100mila euro) nella struttura di via Gorizia si raggiungerà il miglioramento sismico del 72 per cento».
E le certificazioni sono finalmente arrivate: da lunedì prossimo, 30 ottobre, la storica struttura di via Roma resterà vuota e gli alunni incominceranno a fare lezione nella nuova scuola di via Gorizia, quella alle spalle della Francesco D’Ovidio, per intenderci.
Il sindaco Battista ha firmato ieri l’ordinanza che ufficializza il trasferimento, dopo aver acquisito «dall’Area operativa sviluppo del territorio del Comune la certificazione relativa all’agibilità del plesso scolastico di via Gorizia. Una decisione assunta – spiega il primo cittadino – nell’ottica di una migliore organizzazione dell’attività scolastica e al fine di garantire una struttura più idonea».
E forse anche perché nell’edificio di via Roma dovrà sorgere la tanto sbandierata pinacoteca comunale. Un’idea lanciata dall’amministrazione Battista già da diverso tempo. Ma non solo: negli stessi locali finirà anche la bibliomediateca di via Alfieri, che verrà ‘svuotata’ per fare posto alle classi del nuovo polo scolastico di Vazzieri (che includerà la Don Milani e la Petrone).
Intanto, però, negli uffici di Palazzo San Giorgio non è ancora arrivata l’indagine di vulnerabilità sismica sulla Enrico D’Ovidio. L’équipe guidata dal professor Callari consegnerà la relazione lunedì. Dopo sarà la volta degli asili di via Verga, di via Iezza e di via Crispi e dell’istituto di via De Gasperi.
E adesso che cosa ne sarà del plesso di via Roma? Cadrà nel più totale degrado -in pieno stile campobassano- come l’ex Roxy Hotel? Qui si sta esaminando solo una parte del problema, che invece è ben più ampio. Non venite a dirmi che, per il semplice fatto che vari edifici sono vetusti, non possono essere consolidati! Credo che si stia oltrepassando il senso della misura e che, come spesso accade, si segua una tendenza senza preoccuparsi dei risvolti ben più sfaccettati.