L’Università degli studi del Molise ha ricevuto un duplice importante riconoscimento: il Dipartimento di Scienze umanistiche, sociali e della formazione e il Centro di ricerca Biocult hanno ottenuto un’attestazione di qualità scientifica nel quadro dei finanziamenti assegnati dal Bando europeo Erasmus Plus – Capacity Building.
I progetti riconosciuti sono due. Il primo è Cudimha (Curriculum development: an innovative master in History and Archaeology), coordinato dalla professoressa Giuliana Fiorentino, che riguarda lo sviluppo di un Master in collaborazione con università tunisine, spagnole e ceche sui temi dell’archeologia e delle scienze umane. In particolare è un progetto triennale che ha come obiettivo la modernizzazione e internazionalizzazione delle istituzioni di istruzione superiore (Hei) come strumento per realizzare un percorso di alta formazione universitaria, un Master internazionale in storia e archeologia che fornirà competenze orientate al mercato del lavoro per laureati in discipline umanistiche. Gli Studenti Unimol dell’area umanistica potranno essere selezionati per la partecipazione al Master Internazionale.
Tra le diverse finalità progettuali, quindi, il Dipartimento di Scienze umanistiche, sociali e della formazione avrà il compito di promuovere metodologie e approcci innovativi nell’insegnamento. Infatti, il percorso di alta formazione sarà caratterizzato da una didattica trasferita attraverso corsi blended (in parte in presenza e in parte in e-learning), attività di tirocinio in Tunisia e in Italia, e ricorrendo agli strumenti offerti dalle Ict.
La figura professionale che emergerà dal Master sarà un esperto che conosce e sa ‘promuovere, valorizzare e comunicare’ il patrimonio culturale, con particolare riferimento al patrimonio storico-archeologico.
Saranno 85 gli studenti selezionati che parteciperanno, 52 il numero tra accademici e amministrativi e circa 30 i rappresentanti degli enti locali tunisini interessati alle tematiche del progetto.
Il secondo progetto riconosciuto dell’Unimol è Earth (Education, agricolture and resources for territories and heritage), coordinato dalle professoressa Letizia Bindi, che mira a rendere i programmi di studio inerenti allo sviluppo rurale più aderenti alle necessità della società e degli stakeholders in America Latina – Argentina, Bolivia e Paraguay – e in Spagna e Francia.
Nello specifico Earth (capofila il Centro di Ricerca Biocult), anch’esso di durata triennale, si basa su un impianto progettuale multidisciplinare ed è incentrato sul rafforzamento territoriale, la diversificazione delle economie rurali e lo scambio di saperi e pratiche relative ai patrimoni della cultura materiale dei contesti locali.
Partendo dall’analisi delle criticità storicamente attuate dallo sviluppo rurale dei territori di alcune aree sudamericane (Argentina sudorientale, Paraguay, Bolivia) e di certe regioni dell’Europa, specie meridionale (Italia, Spagna e Sud della Francia) la visione progettuale mira a ripensare le strategie di sviluppo rurale attivate sino ad oggi, a formare criticamente una nuova generazione di studenti e studiosi capaci di affrontare in modo innovativo i nodi dello sviluppo territoriale, ma anche a confrontare e scambiare pratiche virtuose di rigenerazione delle aree rurali.
Tutto questo partendo da un presupposto basilare: l’incentivazione di processi di condivisione dal basso, di coinvolgimento delle comunità nella governance dello sviluppo territoriale e di reciproca contaminazione tra il fronte più specifico dell’innovazione in materia agraria e zootecnica e temi più legati alla conservazione e valorizzazione delle vocazioni identitarie dei territori e per favorire le potenzialità delle filiere agroalimentari e turistico- culturali.
Tra i diversi, l’obiettivo principale di Earth è certamente quello di generare ed intessere una fitta rete di idee e scambi di formazione tra università europee e latinoamericane e altri partner strategici di entrambi i continenti con l’intento di aiutare e assistere, nei rispettivi paesi, la pianificazione e gestione delle politiche territoriali da attuare, favorendo in tal modo lo sviluppo sostenibile di quelle zone a chiara vocazione rurale.
A fine attività progettuale i risultati attesi permetteranno una migliore comprensione dei contesti nazionali e istituzionali per la gestione e lo sviluppo rurale nei paesi partecipanti; una maggiore conoscenza, delle buone pratiche e delle risorse didattiche in materia; un sostanziale miglioramento e ammodernamento dei programmi di studio locali nello sviluppo rurale in modo tale da consentire agli studenti di affrontare meglio le principali sfide future; un aumento dell’occupabilità degli studenti a livello nazionale e internazionale; un sostanziale aumento delle opportunità di cooperazione inter-istituzionale tra i paesi beneficiari e l’Ue nella pianificazione e gestione dello sviluppo rurale, sia attraverso nuovi progetti di ricerca sia attraverso la mobilità internazionale.