«Finalmente è arrivata l’estate che come ogni anno porta con sé il mancato pagamento della quattordicesima per i lavoratori del trasporto pubblico». La denuncia porta la firma di Emilio Santangelo, segretario della Faisa Cisal, che punta il dito contro le società Sati e Atm, ‘colpevoli’ di non aver pagato, alla scadenza prevista, la mensilità che spetta ai rispettivi dipendenti senza nemmeno preoccuparsi di avvisarli quando il dovuto sarà corrisposto. E dire che i lavoratori si erano illusi, ma non più di tanto, che con il nuovo presidente della Regione si potesse finalmente voltare pagina. Qualcuno, forse a ragione, potrebbe obiettare che per cambiare registro è necessario del tempo. Però bisogna mettersi nei panni dei lavoratori. «Difficile descrive il loro stato d’animo – scrive la Faisa Cisal -, ormai rassegnati alla perversa gestione che subiscono da parte delle aziende che dimostrano giorno dopo giorno la propria inadeguatezza nel gestire un settore cosi delicato. Mancati pagamenti, mancati riposi ed una gestione dispotica e feudale del personale stanno portando sempre più lavoratori a cambiare aria, chi può o cambia lavoro o cambia regione. Quello che teniamo ad evidenziare è che la difficoltà delle aziende nei pagamenti non è che un effetto di una generale situazione disastrata. Riteniamo, per il momento, inutile rimarcare le numerose deficienze del TPL, ma senz’altro invitiamo il neo presidente a mettere mano nel settore, a cominciare dalla insulsa scelta del doppio lotto di gara. Senz’altro saremo a sua disposizione per eventuali confronti. Auguriamo sinceramente al nuovo presidente Roberti di riuscire a ottenere le soluzioni che finora nessuno è riuscito a trovare».