No alla desertificazione bancaria e alla chiusura delle filiali. Lo ha ribadito ieri in piazza a Campobasso la Uilca, insieme alla Uil Molise, nella tappa molisana della campagna itinerante sul tema che vede anche il supporto dell’Upi e dell’Uncem.
In Italia i dati rilevati dal Centro Studi Uilca “Orietta Guerra” sono allarmanti: negli ultimi anni i comuni serviti da banche sono diminuiti del 10,9%; a fine 2022, su 7.901 comuni il 39% non offre l’accesso al servizio bancario; dal 2018 al 2022 gli sportelli bancari sono diminuiti del 17,4% (-4.423 filiali); calo occupazionale nel settore di ben 14.020 posti, pari al 5%.
Nello stesso periodo in Molise sono stati chiusi 28 sportelli bancari (-25,7%, da 109 a 81); sono stati persi 59 posti di lavoro (-10%, da 592 a 533); i comuni serviti da banche sono in calo del 38,5%, passando da 39 a 24 (-15); al 2022, il 36,4% degli abitanti (106.483 persone) non ha accesso allo sportello bancario.
Per la segretaria generale della Uil Molise Tecla Boccardo «la desertificazione bancaria è l’anticamera dell’abbandono delle aree interne da parte anche di cittadini e imprese, maggiormente sentita proprio in Molise dove ci sono sempre meno sportelli, con il rischio che i problemi per cittadini ed imprese aumentino soprattutto nelle aree interne, prevalentemente abitate da anziani che difficilmente sono in grado di utilizzare le procedure online e vanno messi in condizione di fruire dei servizi bancari sul territorio».
Aggiunge il segretario generale Uilca Molise Ermando Ciocca che «va considerata l’identità del territorio, soprattutto per quanto riguarda il tessuto socio-economico. Il Molise è una terra di forte imprenditoria locale che fa delle proprie eccellenze la prima fonte di prosperità: se non mettiamo al fianco degli imprenditori molisani una struttura bancaria ben capillarizzata, efficiente e attenta alle loro necessità si colpiscono non solo le aziende in essere ma si va a limitare di molto la nascita di nuove attività. La regione soffre da anni di una fuga costante di giovani che si allontanano a causa delle scarse possibilità lavorative: se si continuano a chiudere gli sportelli bancari non si farà altro che accelerare il fenomeno. Da tutelare è anche la componente meno giovane della popolazione molisana: va garantito il pieno accesso ai servizi bancari tramite uffici che permettano il contatto diretto con i dipendenti, non solo con bancomat ed applicazioni».
I due sindacalisti quindi concludono: «Il Molise deve evitare con ogni mezzo lo spopolamento e l’abbandono delle aziende, sfruttando al meglio le risorse del Pnrr in sinergia con i fondi europei, cofinanziando progetti che vanno verso la direzione della sostenibilità e valorizzazione delle nostre eccellenze, del nostro patrimonio paesaggistico, ambientale e culturale delle aree interne».