In Abruzzo Federconsumatori ha avuto ragione: il Tar dell’Aquila ha imposto alla Regione di rimodulare il contratto di servizio con Trenitalia applicando la legge 244 che tutela i diritti dei fruitori dei servizi di trasporto prevedendo il coinvolgimento delle associazioni dei consumatori.
È la strada che a breve potrebbe essere intrapresa anche in Molise per contestare in una sede giudiziaria il rinnovo del contratto con Trenitalia approvato dalla giunta regionale del Molise. Uno schema, hanno ribadito ieri la Cgil e la Fit Cgil e Federconsumatori, che a loro dire non risponde alle esigenze di mobilità dei molisani.
«Le soluzioni per il trasporto in Molise? Noi saremmo lieti di individuarle insieme a chi poi decide, quindi insieme alla politica, e purtroppo in più di un’occasione abbiamo denunciato la mancanza di un metodo concertativo in genere con la classe politica, questa volta la situazione si sta anche un po’ più aggravando. Ci è piombato addosso – ha detto il segretario della Camera del Lavoro Paolo De Socio – un protocollo con Trenitalia prima di Natale. Praticamente abbiamo appreso dagli organi di stampa cosa stava succedendo. Si vede che forse non si vuole il contributo delle forze sindacali, dei rappresentanti dei lavoratori, ma quello che ci sorprende è che spesso non vengono coinvolte nemmeno le forze produttive che poi dovrebbero appunto determinare lavoro, possibilmente dignitoso, sul nostro territorio e quindi dare anche un freno a fenomeni ormai ineluttabili come lo spopolamento».
La carenza di servizi essenziali, o comunque le lacune della rete, è uno dei motivi per cui tanti lasciano il Molise e del perché tante aziende rinunciano a investire qui. «Ci vorrebbe un’idea chiara di come devono essere spostati gli uomini e le merci. Più volte – ancora De Socio a margine della conferenza stampa a cui hanno partecipato anche alcuni esponenti del Pd fra cui i consiglieri regionali Micaela Fanelli e Vittorino Facciolla, Bibiana Chierchia e Giovanna Viola – nel corso di interlocuzioni ministeriali ci sono state chieste dagli investitori quali erano le idee di sviluppo regionali sulle reti che per esempio collegano i poli industriali oppure la rete che collega il Tirreno all’Adriatico. Noi abbiamo avanzato le nostre proposte, non ci pare di avere però indicazioni chiare di quale sia l’idea della Regione in questa direzione. Oltre allo spostamento di tante lavoratrici e lavoratori, oltre al fatto che con la soppressione di alcune tratte ferroviarie c’è una perdita di posti di lavoro, ci sono altre categorie che vengono penalizzate – ha poi concluso – Un disabile molisano, una persona che vuole portare la bicicletta per muoversi per turismo lo deve fare utilizzando i mezzi sostitutivi? Non crediamo che possa essere questa la direzione e pensiamo che se non si inizia nemmeno a immaginare un sistema diverso di trasporti saremo relegati sempre a essere sempre cittadini di serie B. O perlomeno saranno di serie B coloro che hanno deciso di rimanere qua».

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