«La politica dei risparmi non può essere attuata sulla pelle dei lavoratori. Non possono essere sempre i più deboli a pagare».
Pasquale Guarracino, segretario generale della Uiltucs Molise, sintetizza così i motivi per cui ha deciso di impugnare il bando di gara che la Regione ha predisposto nell’ambito di un accordo di collaborazione con la Città metropolitana di Torino per i servizi di vigilanza nelle proprie sedi.
Con una nota il sindacato ha contestato formalmente la procedure e si appresta a portare avanti l’opposizione nelle sedi opportune oltre a chiedere un incontro urgente al governatore Francesco Roberti. In assenza di riscontro da parte del presidente di Palazzo Vitale la Uiltucs chiama in causa la Prefettura di Campobasso chiedendo un tavolo per arrivare a una «soluzione condivisa a tutela di tutti i lavoratori impiegati nel servizio di vigilanza armata presso le sedi della Regione Molise».
La procedura seguita, si legge nella nota a firma di Guarracino e del segretario regionale Roberto Cordisco, non è stata affatto concertata con le organizzazioni sindacali di settore.
Nel merito, si registra un taglio di circa 500 ore di servizi, a spanne – secondo la stima della Uiltucs – una perdita di 10/15 posti di lavoro. Inoltre, in diverse postazioni la vigilanza armata viene convertita in portierato, con conseguente diminuzione dello stipendio dei lavoratori interessati che «di fatto verranno demansionati direttamente dal committente dei servizi (la Regione Molise, ndr)».
La procedura poi, «così come impostata, crea anche un problema di pubblica sicurezza, derivante dalla trasformazione del servizio da armato a non armato, oltre che da una importante riduzione delle ore di servizio armato in alcune postazioni». E «ciò comporterà un abbassamento dei livelli di protezione di quelli che sono tutti obiettivi sensibili, e che saranno maggiormente esposti ad eventuali attacchi criminali, in un momento storico in cui la regione vive un incremento della criminalità».
Un esplicito invito a cambiare rotta, da parte della Uiltucs, alla Regione. Se non sarà accolto? «Noi andremo avanti, con ogni mezzo a nostra disposizione. Ripeto: le esigenze di contenere i costi per il bilancio non possono lasciare “morti e feriti” sul terreno. Parliamo di padri di famiglia, persone. Non numeri. Mi auguro – conclude Guarracino – che i vertici della Regione se ne rendano conto e agiscano di conseguenza».

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