Il presidio dei lavoratori della vigilanza armata nelle sedi della Regione, organizzato dai sindacati Uiltucs e Fisascat, prosegue. Lunedì mattina davanti alla sede della giunta in via Genova, martedì nello spiazzo antistante Palazzo D’Aimmo e mercoledì in piazza Pepe, davanti alla Prefettura di Campobasso.
Qualche spiraglio è emerso ieri, quando a margine della seduta dell’Assemblea legislativa l’assessore Gianluca Cefaratti ha riferito di aver scovato errori nelle schede allegate alla delibera, dati che non sono corrispondenti alle indicazioni da lui fornite ai tecnici. Ma ha anche tenuto il punto: dobbiamo salvaguardare i conti dell’ente.
Per questo dal segretario regionale Uiltucs Pasquale Guarracino è arrivata la conferma di una richiesta che sarà anche formalizzata: vogliamo incontrare il governatore Francesco Roberti. Intanto i consiglieri di minoranza hanno presentato una mozione per impegnare l’esecutivo a revocare la gara.
Ma facciamo un passo indietro per riepilogare il cuore del problema. La gara per i servizi di vigilanza delle sedi della Regione sarà espletata in collaborazione con la Città Metropolitana di Torino. La procedura è stata però impugnata dalla Uiltucs, che denuncia un calo consistente di ore, che porterà secondo il sindacato al licenziamento di 10-15 unità e un demansionamento di fatto degli addetti causato dalla trasformazione di numerose postazioni da vigilanza armata in portierato.
Dopo un primo incontro venerdì scorso con Cefaratti, l’avvio del presidio permanente.
Ieri mattina è stato lo stesso assessore, che ha le deleghe di Lavoro e Bilancio, a recarsi al sit-in e relazionare sullo stato dell’arte ai vigilantes in presidio.
«Ci ha detto che la gara d’appalto è sbagliata. C’è un errore grossolano nella gara in termini di ore – il racconto di Guarracino – Loro avevano dato un’indicazione diversa da quella che è stata messa in gara. Si tratta di errori tecnici importanti, la gara nasce già viziata. C’è l’errore sulle ore, poi c’è scritto che saranno applicate le clausole di salvaguardia per i lavoratori: con una contrazione del servizio che loro stessi hanno creato, ci devono spiegare come faranno a essere così benevoli nei confronti dei lavoratori. Inoltre, non c’è una fotografia dall’istituto uscente: quanti dipendenti, che livelli, quanti scatti di anzianità. L’assessore quindi dovrebbe fare una sola cosa, annullare questa gara d’appalto e magari riscriverla meglio e sentendo le organizzazioni sindacali. Ma poi io mi pongo una domanda – la stoccata finale del sindacalista – e cioè: siamo qui in Consiglio regionale ancora una volta a discutere di poltrone, di delegati, di assessori e cose di questo tipo? Nel momento in cui qua ci sono lavoratori per i quali la Regione stessa sta creando l’occasione per licenziarli, dobbiamo ancora parlare delle loro poltrone?».
Anche Giorgio De Felice, Fisascat Cisl, ha spiegato: «Chiediamo l’annullamento di questa gara scellerata e la sua riproposizione in modo corretto. Questa regione non si può permettere perdite occupazionali così pesanti, specialmente in un settore dove ci sono già tanti problemi. Si tratta già di lavoratori poveri, altre risorse non possono essere perse».
L’assessore dal canto suo ha dato atto che «c’è qualche spiraglio. Ci siamo accorti che ci sono delle incongruenze fra le indicazioni da me fornite al Servizio e quelle che sono le risultanze fra gli allegati alla delibera. Se sarà necessario correggeremo quegli errori che vanno a modificare anche in maniera sostanziale gli effetti della delibera». Al contempo, Cefaratti ha rivendicato di non essersi mai sottratto al confronto. «E capisco che qualcuno pensi che l’assessore al Lavoro debba difendere strenuamente i lavoratori. Ma l’assessore al Lavoro fa parte di una giunta ed è anche assessore al Bilancio, deve guardare in un’ottica un po’ più ampia che è innanzitutto quella della salvaguardia dei conti regionali». Inoltre, ha aggiunto, «non c’è una gara sulla vigilanza da 22 anni, io ho il dovere formale e istituzionale di portare avanti una nuova iniziativa. Ai lavoratori quindi dico: abbiate fiducia, chiaramente qualche ora di prestazione, di servizio, potrebbe perdersi però io ho il dovere di far quadrare anche i conti e devo tener presente anche le esigenze attuali e future dell’amministrazione regionale. I tecnici che hanno curato le fasi della delibera mi hanno detto che tutele saranno assicurate, per cui io non temo particolari sorprese».