L’impegno lo aveva preso in prima persona e lo ha rispettato. Uiltucs e Fisascat hanno revocato il presidio delle guardie giurate che attualmente si occupano della sicurezza delle sedi della Regione perché dal governatore Roberti è giunta ai due sindacati una comunicazione che mette nero su bianco la soluzione per evitare, dopo l’assegnazione del servizio attraverso una gara, licenziamenti e demansionamenti.
Il bando, approvato in allegato a una delibera di giunta che sancisce la collaborazione con la centrale di committenza del Comune di Torino per appaltare il servizio, è stato da subito oggetto di critiche da parte delle due sigle sindacali perché «taglia ore di servizio, e quindi posti di lavoro , e trasforma alcune sedi da uffici con vigilanza armata a uffici con il solo portierato. Quindi – era la sintesi di qualche giorno fa del vulcanico segretario generale Uiltucs Pasquale Guarracino – chi avrà la fortuna di non restare disoccupato perderà comunque in termini di stipendio e inquadramento».
All’impugnativa della procedura, la Uiltucs ha fatto seguire la mobilitazione e la protesta di piazza. Sulla stessa linea d’onda la Fisascat che con Stefano Murazzo non ha mai mollato il fronte.
Dopo due incontri con l’assessore al Lavoro Gianluca Cefaratti era emerso un piccolo spiraglio: errori nel bando, ha ammesso l’assessore venerdì scorso, ma ha anche ribadito che le esigenze di bilancio (delega di cui si occupa insieme al lavoro) non possono essere dimenticate o disattese.
Martedì pomeriggio la svolta in un confronto fra una delegazione di sindacalisti e lavoratori con Cefaratti e con il presidente Roberti che ha poi aperto a una revisione della gara evidenziando la necessità di salvaguardare, oltre ai conti, anche i livelli occupazionali.
Ieri, infine, la formalizzazione della soluzione che aveva promesso e che ha studiato – racconta Guarracino – insieme a Uiltucs e Fisascat. «C’è un documento che chiarisce tutta la situazione in maniera definitiva. Una soluzione concertata con noi e che salva i posti di lavoro. Questa exit strategy, lo dico con grande soddisfazione e per riconoscere meriti oggettivi, porta in calce quattro nomi. Quello di Stefano Murazzo per Fisascat, di Pasquale Guarracino e Roberto Cordisco per Uiltucs e, soprattutto, del presidente della Regione Francesco Roberti. Ha compreso la situazione e cercato, trovandola poi insieme a noi, una strada da seguire – una strada di buonsenso – per arrivare al risultato che ci stava a cuore: la salvaguardia dei posti di lavoro e della dignità dei lavoratori».
Stamane, alle 11, una conferenza stampa per illustrare i dettagli.

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