Agricoltura, allevamento nel rispetto degli animali e dell’ambiente, artigianato. Sono i settori su cui puntare per far ripartire il Molise, dichiara la segretaria generale della Uil Tecla Boccardo dopo aver visitato il mercato contadino e artigiano a Campobasso.
Attività, prosegue, che si tramandano ma sanno innovarsi. Naturalmente, serve l’impegno delle istituzioni, «che mettano a punto strumenti adeguati per questa economia che soffre di difficile accesso al credito, di complesso sbocco sui mercati, di dimensioni produttive inadeguate spesso alla sfida della globalizzazione selvaggia e del tirare sempre sul prezzo, di una burocrazia lenta nelle procedure amministrative autorizzative, di una tassazione nazionale e locale che strangola, di una filiera spezzettata».
Il suo augurio è che «le tante presenze di amministratori e di politici locali alla bella e partecipata iniziativa di Campobasso non siano servite come una delle tante, troppe, passerelle pre-elettorali, ma per capire il disagio, cogliere le richieste del mondo produttivo, ascoltare le idee di associazioni e forze sociali che questa kermesse hanno realizzato o a cui hanno, come la Uil, partecipato».
In scena, nel capoluogo di regione, l’agricoltura biologica. «Ecco un serio percorso in comune che, come Uil, abbiamo con questi produttori: il settore del biologico costituisce un presidio di eccellenza di sviluppo sociale e occupazionale che può divenire un laboratorio per sviluppare un sistema di relazioni sindacali realmente partecipativo: per promuovere il concetto di lavoro di qualità, per diffondere la cultura della legalità con l’applicazione scrupolosa dei contratti e il rispetto delle leggi sociali del lavoro, per accrescere l’occupazione nel settore, per favorire le pari opportunità e l’integrazione nel mondo del lavoro delle categorie svantaggiate,per sviluppare la formazione professionale e la ricerca scientifica», ragiona Boccardo riprendendo i temi al centro dei rapporti nazionali fra Aiab e Uil. «Noi ci stiamo a promuovere i consumi locali e la filiera corta, ci battiamo per promuovere lo sviluppo dell’agricoltura biologica, auspichiamo una vera multifunzionalità delle aziende agricole, ci sentiamo impegnati a spingere per la certificazione sociale d’impresa, ma vogliamo – conclude – anche una nuova politica agricola comunitaria sostenibile e basata sul lavoro, per il miglioramento della qualità della vita nelle aree rurali, per prodotti di qualità proposti al consumatore ad un prezzo ragionevole. Questa è la politica agricola che avvantaggia anche il Molise e che qui vogliamo vedere praticata».