Lavoro, investimenti e lotta alla povertà: queste le priorità programmatiche che la Uil chiede di affrontare e con urgenza a chi governa la regione.
«È arrivato il momento – la sintesi di Tecla Boccardo – di dare risposte concrete attraverso idee progettuali, una pianificazione del Molise che va proiettato nel futuro. Un Molise che deve cambiare rotta, che deve darsi un nuovo modello di sviluppo partendo dalle politiche territoriali, industriali, fiscali e soprattutto quelle sociali. Le risorse che sono state ottenute grazie al lavoro fatto negli anni precedenti e oggi sono a disposizione, se mancano di idee, non possono camminare. Nessuno ci regala più niente, per avere quelle risorse e averne altre sono necessari progetti validi, mirati e qualificati».
Parterre affollato e qualificato, quello del secondo congresso regionale della Uil Molise che si è svolto ieri: 150 delegati e altrettanti tra ospiti e invitati. Esponenti del mondo politico, intanto: il sindaco della città capoluogo Battista, gli assessori regionali Mazzuto, Niro, Cotugno che ha preso anche la parola, gli ex presidenti della Regione Di Stasi e Iorio. C’erano anche i rappresentanti delle organizzazioni di categoria e dell’associazionismo, di enti sub regionali: fra questi Colavita (presidente di Confindustria Molise), Pian (amministratore di Sviluppo Italia Molise. E poi molte rsu, dirigenti sindacali, segretari generali di categorie, responsabili nazionali dei servizi. Esponenti della segreteria confederale. Oltre ai colleghi di Cgil e Cisl Spina e Notaro.
«Dal 3 settembre 2014 – ha detto Boccardo in apertura della sua video-relazione – in cui prese il via questa nuova stagione, ci presentiamo a questo appuntamento in ottima salute, con un incremento di iscritti rispetto a quattro anni fa, sia negli attivi che tra i pensionati. Sono stati quattro anni in cui siamo stati fra la gente, per strada e nelle piazze, per rivendicare diritti, lavoro, condizioni di vita migliore. Lo abbiamo fatto sempre seguendo un principio, quello che ha contraddistinto questo mandato: la capacità di coniugare protesta e proposta. Non ci siamo mai tirati indietro, abbiamo interpretato le istanze dei lavoratori, dei precari, dei pensionati e dei disoccupati, delle fasce deboli della società».
Numerose le iniziative ricordate nel suo consuntivo: «Si è lavorato sui grandi temi della coesione sociale, del fisco, economici e sulle problematiche dello sviluppo del nostro Molise. Ci siamo battuti per l’ottenimento dell’Area di crisi, su cui, non dimentichiamolo, il sindacato ha avuto un ruolo chiave nell’ottenimento, come per la Zona economica speciale. Strumenti che, assieme al Patto per il Sud e ai vari fondi europei abbiamo tenuto sotto osservazione, purtroppo non riscontrando i risultati attesi».
Poi la prospettiva futura. «Ogni iniziativa, azione, protesta, contributo che la UIL metterà in campo, da oggi e per i prossimi anni, avrà un solo obiettivo: il lavoro. Viviamo in un Paese fondato sul lavoro, ma da anni il suo mercato è diventato sempre più fragile: trovare un posto di lavoro in Molise è diventato un “colpo di fortuna” più che un diritto. Da qui ripartiamo oggi, ma lo vogliamo fare con fiducia, come sempre. Ripartendo – ha sottolineato la segretaria – da ciò che abbiamo di buono e che ha bisogno di essere solo inserito meglio nel sistema economico e produttivo. Lanciamo la sfida per un nuovo modello di sviluppo per il Molise che faciliti e sostenga la crescita partendo dalla caratterizzazione del Molise delle sue eccellenze e peculiarità, non dimenticando che è obbligatorio proiettarsi sul futuro; e il futuro sono investimenti, infrastrutture, ricerca, tecnologia, produzione industriale avanzata. Abbiamo bisogno di un deciso cambio di passo, che valorizzi e riparta dalle eccellenze, ma che non si chiuda a nuovo processo di sviluppo indispensabile, moderno, tecnologicamente progredito e sostenibile, che guardi con ottimismo al futuro ma che non mostri più rallentamenti».
Il leader nazionale Carmelo Barbagallo ha toccato temi di respiro più ampio. «Non mi interessa che ci sia un ministero per il Mezzogiorno, mi interessa che ci siano le politiche per il Mezzogiorno e, in particolare, che ci siano interventi straordinari, perché le infrastrutture non si possono fare con la buona volontà. Servono investimenti pubblici e privati. E oggi, in questa regione, è ovvio che il tema dello sviluppo del Sud sia al centro del dibattito. Il Molise – ha poi evidenziato – insieme a tutto il Mezzogiorno deve riscattarsi e la priorità deve essere il lavoro. Ecco perché bisogna spendere tutte le risorse che ci vengono assegnate a livello europeo. Inoltre, anche il Patto sottoscritto con le imprese a livello nazionale può e deve diventare un volano per la ripresa del nostro Sud. Solo in questo modo – ha concluso il leader della Uil – il Pil, nel suo insieme, potrà vivere una vera complessiva fase di crescita, a vantaggio di tutto il Paese».