Poco prima della pausa estiva, erano ricominciati gli incontri tra i sindacati e la neo ministra della Pubblica amministrazione Giulia Bongiorno sulle tematiche contrattuali e sulle prospettive del suo settore.
«Apprezziamo innanzitutto – sottolineano dalla Uil Molise in piena sintonia con la strategia nazionale – il fatto che non si voglia ripartire dalle generalizzazioni che tanto discredito hanno gettato sulle nostre Pubbliche amministrazioni e soprattutto sui suoi lavoratori, come sostiene la Ministra “spesso attaccati ingiustamente”. Noi non vogliamo difendere chi sbaglia: abbiamo detto sempre che ci costituiremo parte civile contro chi offende prima di tutto chi lavora. Con l’accordo del 30 novembre 2016 e con i contratti 2016-2018 abbiamo capovolto l’impostazione precedente, prevedendo sanzioni per chi non svolge correttamente il suo lavoro, ma soprattutto abbiamo confermato che i lavoratori pubblici sono fondamentali per la Pubblica amministrazione. I dipendenti pubblici, della scuola e della ricerca, degli enti locali e della sanità, delle amministrazioni centrali e degli enti, vanno valorizzati e motivati, facendoli partecipare ai processi di cambiamento con relazioni sindacali nuove, ridandogli la dignità di lavoratori attraverso il ripristino della contrattazione».
La Uil ha chiesto di ridiscutere già da adesso del rinnovo dei contratti del Pubblico impiego che scadono il 31.12.2018, della formazione del personale impiegato e della stabilizzazione dei precari. «In Molise abbiamo il record della percentuale dei precari impiegati nelle pubbliche amministrazioni. Mesi fa si cominciò a discutere della stabilizzazione di quelli che operano nella sanità. Poi tutto si è arenato, non si capisce bene per quale ragione. Ma questa, della sistemazione di tutti i precari, sarà parte delle iniziative sindacali che siamo pronti a lanciare alla ripresa autunnale!».
I sindacati hanno sollecitato il decreto ministeriale per il trasferimento delle risorse alle Regioni a favore del personale trasferito dalle Provincie (previsto anche nella legge di bilancio 2018). «Da noi a tal proposito – lamenta la Segretaria generale della Uil Molise – siamo ancora all’anno zero, tra salario accessorio non definito e vera invivibilità dei locali e delle strutture operative».
Tecla Boccardo, inoltre, segnala la necessità di un grande piano di assunzioni nel Pubblico impiego: «Sempre di meno, sempre più anziani e sempre più oppressi da carichi di lavoro enormi, questo è l’identikit dei lavoratori pubblici nel nostro Paese e nella nostra regione. Continuare a sottovalutare tale situazione rischia di compromettere seriamente la stessa sopravvivenza della Pubblica amministrazione. Le politiche degli ultimi anni hanno scientemente ignorato il problema del ricambio generazionale, determinando carenze di organico vertiginose, – sottolinea la segretaria generale – rilevando che il nostro Paese occupa l’ultimo posto della classifica europea per quanto riguarda il rapporto tra dipendenti pubblici e cittadini mentre è al penultimo posto con riferimento a quello tra lavoratori pubblici e totale degli occupati. Da un recente studio dell’Adapt emerge che, se volessimo adeguare i nostri organici ai parametri di Francia e Regno Unito, dovremmo disporre di ulteriori 2,5 milioni di dipendenti in aggiunta agli oltre 3 milioni in servizio.
Bisogna – conclude -, allora, porre fine all’assurdo convincimento che la Pubblica amministrazione sia un fardello costoso e contrastare l’idea che il ‘privato’ sia meglio del ‘pubblico’. È necessario agire tempestivamente per limitare i danni finora prodotti adottando una politica di rilancio della macchina pubblica, attraverso una seria politica di investimenti sia in termini di valorizzazione delle risorse umane a disposizione sia favorendo un piano di assunzioni che consenta l’ingresso di tanti giovani e che renda anche possibile l’indispensabile trasmissione delle competenze, un patrimonio che altrimenti rischia di andare irrimediabilmente perduto». La Uil fa un’osservazione centrale: «Soltanto attraverso la piena valorizzazione dei lavoratori e un’adeguata politica di investimenti e di assunzioni si potrà conseguire un serio rilancio della macchina pubblica per consentirle di offrire ai cittadini servizi sempre più efficienti».