Più che ‘sblocca cantieri’, uno ‘sblocca subappalti’. «Bisognerebbe fare provvedimenti per rilanciare la spesa pubblica e privata e invece – ha proseguito il leader della Uil – non si fa nulla in questa direzione. Non si vogliono fare le grandi opere infrastrutturali al Nord, non si vogliono fare i collegamenti al Sud: dove stiamo andando? Non si può più perdere tempo. E questo a livello nazionale, ma occorre anche con un maggior impegno della politica e delle forze imprenditoriali molisane», sottolinea la segretaria regionale della Uil Tecla Boccardo.
La sindacalista rilancia l’iniziativa unitaria con Cisl e Uil e si dice preoccupata perché dalla “via della seta” sono stati «volutamente esclusi i porti del Sud – del cui coinvolgimento in qualche modo avrebbe fruito anche la nostra piccola realtà – puntando sui porti di Genova e Trieste. Lo stesso Sud che viene sempre etichettato come quella parte d’Italia che chiede mera assistenza, da cui tutti dicevano che sarebbero arrivate la maggior parte delle domande per il reddito di cittadinanza. Eppure i numeri dicono altro: è la grande città industriale di Milano la capofila per il reddito di cittadinanza. Il nostro Sud non chiede assistenza, ma chiede sviluppo, pretende il lavoro».
Boccardo poi conclude: «Apprezziamo il confronto avviato, qui da noi, per vedere di sfruttare le bellezze del territorio per creare un turismo di qualità. Ma dobbiamo riuscire a coniugare questo tema, sicuramente importante, con quella piccola industria manifatturiera e artigianale in cui noi sappiamo eccellere. Il sindacato non smetterà certo ora, alla vigilia della realizzazione del Contratto istituzionale per lo sviluppo assicurato dal premier Conte nella recente visita a Campobasso, di essere in prima linea per affermare un principio che non può sfuggire a nessuno: l’Italia intera non può ripartire senza il contributo indispensabile delle regioni meridionali. E il Molise è, totalmente e orgogliosamente, meridione».