Irpef, Irap, Iva, Imu, addizionali regionali e comunali e poi accise sui carburanti, bollo auto. Sono le tante tasse a carico degli italiani, quelle note. Ma ce ne sono anche di occulte: i cittadini non sanno di pagarle o non conoscono l’ente che le incassa.
La segretaria generale della Uil Molise Tecla Boccardo presenta così uno studio del sindacato nazionale che rivela come ci siano cinque forme di prelievo dalle tasche dei cittadini, questa volta attraverso le bollette del gas, della Tari, sull’assicurazione oppure al momento di acquistare un’auto o uno scooter. «Parliamo di imposte che sono delle vere e proprie “tasse sulle tasse”: Arisgam, Irba, Tefa, Ipt, Imposta Rc Auto. Quanti conoscono queste sigle? Forse nemmeno i nostri amministratori regionali e provinciali, che pure gestiscono le casse che raccolgono migliaia di euro, presi direttamente dalle tasche dei cittadini molisani», sottolinea Boccardo.
In totale, secondo i calcoli della Uil, per Regioni e Province si tratta di un introito annuo di 4,9 miliardi di euro. «Ma, nel nostro piccolo, anche da noi non si scherza: quasi tre milioni e mezzo di entrate per la Regione Molise, più di 13 milioni e mezzo per la Provincia di Campobasso, sei milioni di euro anche alla Provincia di Isernia», aggiunge Boccardo. «Per i nostri cari amministratori locali, che tanto dicono di avere a cuore gli interessi dei concittadini e l’impegno a far sì che il Molise diventi un territorio attrattivo di nuovi abitanti e di imprenditori, ecco un’impresa in cui cimentarsi: si rileggano le norme, vedano quanto e come si possono tagliare queste “tasse occulte”, migliorino, anche per questa via, la quantità di reddito e la qualità di vita dei molisani. Oppure non facciano nulla “perché questi soldi ci servono, perché non è il momento, perché non ce la sentiamo, …”, ma almeno abbiano il coraggio di dirlo. Ne guadagneremmo tutti almeno in trasparenza», conclude la sindacalista.

 

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