Ieri mattina la consueta riunione per fare il punto. Al termine del confronto Cgil, Cisl e Uil del Molise non hanno potuto che esprimere preoccupazione.
«Siamo in codice rosso, non vediamo sviluppi»: questa la sintesi della segretaria generale della Uil Tecla Boccardo. «Per tante vertenze aperte – spiega – restano solo gli annunci della politica regionale e nazionale, soluzioni concrete non ne vediamo. Tanto che siamo in procinto di un licenziamento per la Gam, che segue quanto accaduto per Zuccherificio e Ittierre. Ma non possiamo rassegnarci ad accettare sconfitte e come organizzazioni sindacali non lo faremo. Abbiamo presentato le nostre proposte quando si è insediato il presidente Toma – ricorda Boccardo – non abbiamo mai detto di avere noi la soluzione, insieme però possiamo trovare la soluzione. Di fatto dobbiamo constatare che manca una strategia sul territorio».
Lunedì a Roma il tavolo sulla filiera avicola, preceduto da una pre riunione ieri con il sottosegretario al Mise Alessia Morani. Nella Capitale, i segretari delle categorie della Triplice e alcuni rsu. Che per lunedì stanno organizzando una manifestazione davanti al Ministero guidato da Patuanelli. Un paio sono già pronti, i promotori si augurano che la partecipazione sia ampia, anche da parte di sindaci e amministratori, comunque più ampia da parte delle maestranze di quanto si è visto lunedì scorso davanti ai cancelli di Monteverde.
«Vediamo da più parti attenzione a questa vicenda. Vorremmo più attenzione da parte della Regione che deve interloquire con Amadori e con il Ministero e sostenere le altre possibilità a disposizione per questi lavoratori, quindi facendo una screening per capire chi può essere ricollocato nella filiera e chi può usufruire dei lavori di utilità diffusa che abbiamo chiesto abbiano una regia regionale. Rispetto a questo, ad oggi non sappiamo a che punto è la Regione. Abbiamo chiesto un incontro al presidente che ce lo ha concesso per sabato mattina. Speriamo non sia troppo tardi e di avere risposte non è più solo un problema di lavoro ma sociale».
Assai critica, Boccardo, pure sul confronto avviato dal governatore in merito al Defr triennale. Lunedì mattina c’è stato un incontro con le associazioni di categoria e sindacati: «Contesto per l’ennesima volta il metodo. Come avvenuto per il piano sociale e il bilancio di previsione, anche per il Defr non c’è stata una comunicazione in tempo utile per permetterci di leggere i documenti e poter quindi dare un parere. Ci siamo quindi presi del tempo. Non ci possono convocare dalla sera alla mattina, a noi non interessa fare una comparsata ma che le parti sociali vengano ascoltate attraverso un confronto serio. Comunque – conclude sul punto – ci aspettiamo di trovare nel Defr le proposte di Cgil, Cisl e Uil o il motivo per cui la Regione decide di andare in altra direzione. Serve una strategia, non si può improvvisare».
Unica speranza, a parere della segretaria generale della Uil, il Cis Molise che sarà siglato a breve a Campobasso. Per la firma da parte del premier circola da giorni qualche data, il 10 o 11 ottobre. «È un punto di partenza, una leva dal basso, come ha voluto Conte, che ha visto la partecipazione di tanti Comuni su progetti condivisi. È stato raggiunto un obiettivo importante in questa regione che era caratterizzata da forte campanilismo. Spero possa portare i suoi frutti. È chiaro però che tutto questo regge se c’è la convergenza sullo stesso obiettivo delle risorse europee impegnate sul territorio».