«Lo sciopero del 19 è solo l’inizio di un percorso di lotta e di rivendicazione rispetto alle tante problematiche contingenti». Così la segretaria regionale della Uil che ieri mattina ha partecipato al dopolavoro ferroviario all’assemblea dei lavoratori in vista dello sciopero di domani del trasporto urbano ed extraurbano. «Il sistema va governato» ha detto Tecla Boccardo puntando ancora una volta il dito contro una Regione che da anni «ha deciso di non decidere».
Una posizione questa che oltre a una violazione dei diritti, rappresentare «la negazione dei diritti dei cittadini alla mobilità e alla sicurezza» in un territorio dove i lavoratori percepiscono gli stipendi più bassi d’Italia.
Si preannuncia un martedì nero per il trasporto locale: l’astensione dal lavoro promossa da Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti, Faisa Cisal e Ugl è di 24 ore. La piattaforma rivendicativa dei sindacati è ampia e va dalla mancanza di pianificazione e programmazione del settore ai ritardi per la corresponsione degli stipendi ai dipendenti.
Pos ‘lacrime e sangue’, presidio davanti a via Genova
Ora che è chiaro a tutti che il prossimo programma operativo sarà ‘lacrime e sangue’, riparte la protesta.
Il sindacato Soa chiama alla mobilitazione e alla protesta e dà appuntamento a domani davanti al Consiglio regionale che sarà in seduta alle 10.30.
«Lo scaricabarile delle responsabilità continua, in questi giorni sui giornali molisani si è letto di tutto di più: chiusura di ospedali, interi reparti smantellati e presunti piani redatti da commissari e taglia teste dei diritti nel silenzio in primis del gotha regionale, persino i sindaci e alcuni fanta partiti si sono ricordati che il fatto è molto più grave di come sembra! Come lo è – evidenzia Andrea Di Paolo del Soa – la situazione dei lavoratori delle aziende molisane chiuse e senza mobilità in deroga, non un piano di ricollocamento mentre i sindacati di professione consumano le sedie dei palazzi in riunioni di facciata e quindi inconcludenti ,mentre la disperazione e la dignità di migliaia di persone dilaga nel baratro e nell’abbandono. Ora si annuncia l’ennesimo Consiglio regionale a tema sanità probabilmente per fine mese». Probabilmente si riferisce all’impegno dei commissari di riferire in Aula sul programma operativo dopo il 21 novembre.
«Rompiamo il silenzio, convergiamo e facciamo crescere la protesta immediatamente, dal basso e con la gente», conclude Di Paolo.