Venerdì scorso la comunicazione di Rete ferroviaria italiana: sul tracciato da Venafro a Isernia sono terminate tutte le fasi di intervento, quindi – ha spiegato l’assessore regionale alle Infrastrutture Vincenzo Niro nella puntata di “Conto alla rovescia” su Teleregione – «possono essere approntati in esercizio i treni elettrici».
Il primo lotto dell’intervento di elettrificazione e velocizzazione della tratta regionale molisana su ferro è quindi completo anche di collaudo, stando a quanto spiegato da Niro. I lavori ora devono proseguire fino a Campobasso. Si stima che si concluderanno entro la fine del 2022 per poi vedere anche in quel caso il collaudo entro la primavera prossima. «Intanto il collega Pallante (assessore ai Trasporti, ndr) può attrezzare il trasporto su treni elettrici», ancora Niro su Teleregione.
Quanto manca allora al ‘sogno’ di salire su un convoglio a Campobasso e raggiungere Roma – senza percorrenze su autobus sostitutivi fino a Isernia, in questo caso per salire su un convoglio diesel, Roccaravindola e Venafro come adesso – in meno (molto meno, è la promessa) di tre ore? Non tantissimo, ma neanche poco.
Perché, spiega Quintino Pallante, lui ha lasciato cadere l’ipotesi prevista dall’accordo originariamente preso con la giunta Frattura di viaggiare per un anno e mezzo su treni ibridi, che potessero cioè viaggiare anche sulla vecchia linea e mentre si eseguivano i lavori (fino a Campobasso in questo caso). «Sarebbe stato uno spreco alla fine acquistare mezzi da usare solo per un anno e mezzo e poi comunque dover rinnovare il parco mezzi con quelli elettrici». Quindi, pare di capire, su treni elettrici si viaggerà una volta che tutta la tratta fino al capoluogo di regione sarà in esercizio. «Nel bilancio che abbiamo approvato in giunta e che ora passa al Consiglio – rivendica però Pallante – intanto abbiamo appostato 70 milioni di fondi europei per l’acquisto dei nuovi treni, almeno 8. L’acquisto, insieme ai servizi, farà parte del nuovo contratto con Trenitalia che conto di rinnovare con un anno di anticipo sulla scadenza del 2023 con una riduzione dei servizi su gomma e dei costi». Sarà Trenitalia a comprare i convogli per conto della Regione e Pallante punta così ad averne subito i primi. In tempo per la fine dei lavori. Inoltre, aggiunge con un certo orgoglio, «per la prima volta il bilancio prevede la copertura totale dei costi del trasporto su gomma e su ferro per tutti e tre gli anni a venire». Circa 60 milioni di euro, che negli anni precedenti non si era riusciti ad appostare con i conseguenti ritardi nei pagamenti.
A proposito di ritardi, entrambi gli assessori ammettono che l’elettrificazione della ferrovia è indietro di almeno un anno in base al cronoprogramma. Ed entrambi riconducono al Covid, e alla conseguente accresciuta farraginosità dell’amministrazione nel rilasciare le autorizzazioni (lo ha specificato Niro), il ritardo nei lavori.