Oltre due miliardi di investimenti in Molise in dieci anni: è la previsione del piano industriale 2022-2031 del gruppo Ferrovie dello Stato italiane.
Della cifra complessiva, 1,1 miliardi di euro serviranno per il raddoppio del tratto ferroviario Termoli-Lesina, il potenziamento della linea Venafro-Campobasso-Termoli e la velocizzazione, per fasi, della linea Adriatica. Rispetto al potenziamento della rete fino a Termoli, Fs punta all’elettrificazione anche di questa tratta regionale (i lavori sono stati completati fino a Isernia e proseguono ora verso Campobasso), con un contestuale adeguamento delle stazioni.
Nel capitolo ‘polo passeggeri’ 139 milioni sono destinati alla flotta regionale: acquisto di 17 nuovi treni, ma anche manutenzione e il cosiddetto revamping. Il fabbisogno finanziario è ripartito fra risorse che Fs impegna in proprio e il cofinanziamento della Regione.
L’obiettivo è una transizione verso mezzi sempre più ecocompatibili e performanti, che garantiranno maggiore comfort, sicurezza e una migliore accessibilità. Mezzi elettrici, una volta che saranno completati i lavori sull’infrastruttura. Nell’arco temporale del piano, è prevista anche l’attivazione della metropolitana leggera, la tratta cioè da Matrice a Bojano. I lavori sono terminati, le fermate sono state ammodernate. Si tratta ora di concordare, con autonomo contratto fra Regione e Trenitalia, concretamente il servizio.
Per quanto riguarda, infine, la valorizzazione del patrimonio immobiliare del gruppo Fs, si stimano circa 100mila metri quadrati di aree da valorizzare, in particolare la riqualificazione delle stazioni di Termoli e Campobasso, per un valore di 9 milioni di euro. Inoltre, sono previsti interventi per il nodo ferroviario di Termoli, che consentiranno di individuare le soluzioni urbanistiche e infrastrutturali più idonee alla rifunzionalizzazione dell’intera zona.
Rispetto alle strade, di cui si occupa l’Anas (entrata a far parte di Fs nel 2018) sono in cantiere interventi per un miliardo di euro che riguardano: il collegamento con l’autostrada A1 – Variante di Venafro (il finanziamento del progetto del primo lotto della quattro corsie è stato finanziato di recente dal Cipess), il collegamento tra il bivio di Pesche della Statale 17 e quello di Isernia Castel di Sangro (il cosiddetto Lotto Zero), e l’adeguamento della Statale 87 nel tratto Campobasso-Bivio Sant’Elia.
Complessivamente, il piano nazionale di Ferrovie contempla oltre 190 miliardi di investimenti con un impatto sull’economia nazionale stimabile in 2-3 punti percentuali di Pil. Ne hanno illustrato i contenuti ieri mattina a Roma la presidente Nicoletta Giadrossi e l’amministratore delegato Luigi Ferraris.
Il gruppo sarà interessato anche da una profonda ridefinizione della governance e da un nuovo assetto organizzativo che aggrega le società controllate da Fs in quattro poli di business: “Infrastrutture”, “Passeggeri”, “Logistica” e “Urbano”. La visione strategica e industriale di lungo periodo ha, tra i suoi principali obiettivi, dare certezza di esecuzione alle opere infrastrutturali nei tempi previsti; favorire il trasporto collettivo multimodale rispetto al trasporto privato; incrementare fino a raddoppiare rispetto al 2019 il trasporto merci su ferro; rendere le infrastrutture ferroviarie e stradali più sostenibili, accessibili, integrate efficacemente fra loro e resilienti, incrementandone la dotazione anche per ridurre il gap tra nord e sud del Paese; aumentare il grado di autonomia energetica del gruppo attraverso fonti rinnovabili e contribuire, anche in questo campo, alla transizione ecologica del Paese.