Il Tar Molise ha accolto il ricorso della società Atm e ha annullato la gara europea per la gestione del trasporto pubblico locale attivata a metà ottobre dall’assessorato guidato da Quintino Pallante.
Il dispositivo di sentenza è stato depositato ieri, le motivazioni che hanno portato alla decisione del collegio presieduto da Nicola Gaviano (estensore è il magistrato Francesco Avino) saranno rese a breve. La Regione, difesa dall’Avvocatura distrettuale e da quella di via Genova, è stata condannata anche al pagamento delle spese di lite (3mila euro).
Esulta l’amministratore della società Giuseppe Larivera, che solo poche ore prima aveva indirizzato alla premier Meloni e al ministro Salvini un duro atto di accusa contro la Regione. «Ancora una volta – sottolinea – bisogna prendere atto che in Molise, per il corretto funzionamento del servizio pubblico, è necessario che le aziende erogatrici debbano rivolgersi alla magistratura. Così se da un lato la politica locale rifiuta qualunque tipo di confronto con gli imprenditori colpevoli, secondo il governo regionale, di sollevare critiche sull’intero impianto della gara oggetto di contestazione, un organo terzo ed imparziale ripristina la legalità accogliendo in toto i profili di censura evidenziati dalla Atm contro la Regione».
L’imprenditore poi prosegue: «Gli avvocati della società Atm, Giovanna De Santis e Antonio Maria Sabato, e l’avvocato Alessandro Bovari della società “Viaggi di Maio s.r.l.” che pure aveva impugnato il bando di gara, che pubblicamente ringrazio per la loro grande capacità professionale, sono riusciti a dimostrare la bontà delle nostre azioni al di là dei processi giacobini che si mettono in atto nell’aula del Consiglio regionale, facendo in modo che un giudice terzo si pronunciasse sulla chiarezza di ciò che avevamo già esposto alla Regione Molise. Purtroppo però – conclude – non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire».
Larivera si riferisce al dibattito e al deliberato dell’Assise di via IV Novembre che martedì ha approvato a maggioranza (contrario Iorio, astenuto Cefaratti) la mozione dei 5s che propone alla giunta, fra le altre cose, di revocare i “contratti ponte” a chi non è in regola con gli adempimenti (per esempio il pagamento degli stipendi) e verificare la possibilità di ritirare in autotutela il bando (problema ora “risolto” dal Tar) e procedere alla costituzione di una società in house. Che vorrebbe dire tagliare fuori tutte le 29 ditte, non solo Atm, che attualmente gestiscono il trasporto pubblico locale. A pochi mesi dal ritorno alle urne. È da sempre la soluzione dei pentastellati. Sarà anche quella del centrodestra?
ritai