Il Molise continua a perdere treni. Non nel senso letterale, tra l’altro al momento non viaggiano treni sulla tratta per i lavori di elettrificazione. «Questa regione – puntano il dito i segretari di Filt Cgil e Fit Cisl – continua a perdere i treni che potrebbero portarla verso un futuro più accettabile».
Lucia Merlo e Simone Vitagliano denunciato l’incapacità del governo regionale di gestire il sistema ferroviario. «Una incapacità che si declina nella mancata consegna dei lavori di elettrificazione della Campobasso-Roccaravindola e nel mancato adeguamento delle stazioni di Campobasso e Isernia. Lavori che procedono con una lentezza inaccettabile per chi, dovendosi spostare, deve ricorrere agli autobus sostitutivi e percorrere strade in condizioni fatiscenti in viaggi della speranza preclusi ai cittadini disabili condannati a dover provvedere autonomamente alle loro esigenze di spostamento pena l’immobilismo. Una condizione che ha ricadute anche sui lavoratori degli appalti ferroviari e dei lavoratori di Mercitalia che sono stati trasferiti in altre regioni».
E, ancora, non sono stati attivati i treni della metropolitana leggera Bojano-Matrice «dopo che su questa tratta sono state investite ingenti risorse per adeguare o costruire diverse stazioni in un’opera che resta cattedrale nel deserto».
Dopo due mesi dalla frana che ha portato alla chiusura della tratta Campobasso-Termoli, inoltre, ancora non sono state rimosse dieci carriole di terra con conseguenti disagi anche in questo caso ai disabili e non solo perché «l’utilizzo di autobus sostitutivi non permette il trasporto di animali domestici o di mezzi di trasporto sostenibili quali, per esempio, le bici senza considerare che percorrere la vecchia statale 87 con autobus sostitutivi significa davvero intraprendere una via crucis infinita».
A pagare le spese di tutto ciò sono pure i dipendenti del personale viaggiante di Trenitalia e i capistazione spostati su altre regioni. «Tutto questo mentre il Pnrr parla un’altra lingua che è quello degli investimenti proprio sulla tratta chiusa, che è quella dello sviluppo delle infrastrutture per segnare una svolta significativa. Ma in Molise si annotano dimissioni strategiche di assessori preposti, si annotano vuoti che non vengono colmati, scaricabarili indicibili e soprattutto il menefreghismo di chi può ma non fa, di chi proclama ma non agisce», concludono i due sindacalisti.

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