Rimborso entro i limiti previsti da Trenitalia (limiti molto angusti, diciamolo). E avvio di una contestazione alla ditta che effettua il servizio sostitutivo. Non è una rivoluzione ma un segnale sì.
È la Regione Molise a dare notizia delle decisioni della società concessionaria del trasporto ferroviario dopo che da via Genova era partita, a inizio mese, una nota infuocata.
Dopo l’ennesima odissea registrata nel primo weekend di agosto (stazione di Isernia chiusa di domenica mattina e passeggeri lasciati a piedi la sera per l’assenza del pullman sostitutivo), il governatore Roberti il 6 agosto aveva fatto sapere di aver segnalato a Trenitalia, in quanto parte lesa, i disservizi. In particolare, quindi, la mancata erogazione del servizio sostitutivo sulla tratta Isernia – Campobasso (CB614) delle ore 22:27, a servizio dei viaggiatori del Treno R5135, imputando le penalità previste dal contratto di servizio e chiedendo alla stessa azienda il rimborso in favore dei passeggeri costretti a raggiungere Campobasso con mezzi privati.
Trenitalia, nella sua risposta, ha confermato la disponibilità a rimborsare quanto dovuto «ai clienti che ne faranno richiesta, in possesso di biglietto valido per il servizio mancato che non hanno potuto usufruire della prosecuzione del viaggio».
Inoltre, la società ha comunicato alla Regione di aver accertato la mancata effettuazione del servizio, emettendo contro Busitalia una contestazione con l’applicazione della relativa penalità, come prevista dall’Accordo Quadro che regolamenta i servizi autobus in emergenza programmabile.
Trenitalia, inoltre, ha affermato che «per quanto concerne il mancato presidio da parte del personale di accompagnamento treno e sulla mancata attivazione di un servizio emergenziale è in corso un approfondimento interno al fine di accertare le responsabilità»
Inoltre, a seguito l’azienda «sta organizzando dei presenziamenti, compatibilmente con le ferie estive del personale già programmate, al fine di monitorare costantemente il servizio».

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