L’evento è di quelli che la politica consegna alla storia: l’elettrificazione, l’ammodernamento e la velocizzazione della tratta ferroviaria Campobasso-Roccaravindola.
Per un evento speciale occorre una cornice speciale. Il tavolo della giunta regionale questa volta non è riservato ai cronisti. Allo stesso siedono tutt’intorno i vertici di Rete ferroviaria italiana e della Regione Molise. La regia nell’assegnazione dei posti è dell’assessore Niro.
C’è il capo di Rfi, Maurizio Gentile. Al suo seguito almeno una decina tra dirigenti e funzionari dell’azienda che realizza e cura le infrastrutture ferroviarie del Paese.
Dietro a uno dei due lati corti (del tavolo) siede Toma. Alla sua sinistra Gentile, alla sua destra Niro. Di fronte i segretari regionali di Cgil Spina, Cisl Notaro, Uil Boccardo e Ugl Libertone. Su un lato gli assessori Cotugno e Di Baggio, i consiglieri (in qualità di presidenti delle competenti Commissioni) Di Lucente e D’Egidio. I capi dipartimento Mogavero e Giarrusso, il dirigente della giunta Rossi.
I lavori li apre l’assessore ai Trasporti Niro, che con Rfi ha dato impulso al cronoprogramma delle opere da realizzare. La convenzione, ricorda l’assessore, vale 80 milioni di euro. I chilometri di tratta ferroviaria interessati dai lavori sono 82,6, di cui circa 31 di curve e 16 di gallerie. Niro ha chiesto la possibilità già dall’apertura del cantiere di sostituire le corse fino a Roccaravindola con mezzi su gomma (pullman). Ciò consentirebbe agli utenti di poter proseguire fino a Roma o a Napoli a bordo di treni elettrici e alle imprese impegnate nella realizzazione delle opere di poter lavorare più alacremente non dovendo conciliare gli interventi con il passaggio dei treni. La soluzione prospettata dal titolare della delega ai Trasporti consentirebbe, inoltre – finalmente -, la soppressione del famigerato binario 20/bis a Roma Termini.
Il 23 luglio data storica, dunque, «un giorno importante anche per me – ha detto l’ad di Rfi -. Da anni lavoriamo a questo progetto – ancora Gentile – e oggi finalmente giungiamo a un punto fermo. In questa opera c’è un grosso sforzo della Regione che partecipa con circa 65 milioni. Una partecipazione importante che testimonia una volontà altrettanto importante».
Gentile ha spiegato che «l’ammodernamento si inquadra in un disegno complessivo di attenzione di Rete ferroviaria italiana al rapporto con il trasporto regionale: l’obiettivo – ha detto – è connettere le città medie e minori con la “spina dorsale” dell’alta velocità».
L’ammodernamento avrà anche un risvolto ambientale. Attualmente i treni in esercizio da Campobasso a Roma o a Napoli sono, infatti, a trazione diesel.
«Elettrificare – sempre l’ad – significa avere la possibilità di accedere a flotte di treni più moderni e performanti. La convenzione odierna avvia un sistema virtuoso».
Gentile ha fornito anche i dati sui tempi di realizzazione: «Terminata la progettazione esecutiva, nel 2019 partiranno i lavori che saranno ultimati entro il 2022. Abbiamo la possibilità, quale settore speciale, di utilizzare il Codice degli appalti. Ciò vuol dire che velocizzeremo la fase normalmente lunghissima delle gare per l’assegnazione dei lavori. Nel progetto non c’è solo l’elettrificazione ma pure la correzione dei tracciati per ottenere il miglioramento della velocità. Ciò avverrà anche con l’introduzione di nuova tecnologia».
Previsti, inoltre, interventi di miglioramento delle stazioni, con la realizzazione di sottopassaggi, dotati di scivoli e ascensori per i diversamente abili. Su quanto tempo si recupererà a lavori ultimanti per raggiungere Roma da Campobasso, Gentile non si è espresso perché ancora non in possesso degli elementi necessari per la stima. Ma si potrebbe arrivare fino ad un 30% di tempo di percorrenza in meno. Prima della sottoscrizione della convenzione, Toma ha svelato di aver parlato con Gentile anche della Campobasso-Termoli, «stiamo capendo – ha detto il governatore – cosa possiamo fare, eventualmente anche cambiare il tracciato».
Nel merito della convenzione, il presidente ha lasciato intendere che nei giorni scorsi c’è stato un confronto molto serrato con Rfi. «Quella dell’ammodernamento della tratta Campobasso-Roccaravindola – ha detto – è un’attività iniziata da tempo che abbiamo portato a conclusione in tempi brevissimi, come d’altronde abbiamo dato impulso a tutta l’attività amministrativa».
Qualche minuto per apporre le firme in calce alla convenzione ed è partito il conto alla rovescia: tra poco più di tre anni anche il Molise avrà una rete ferroviaria al pari della maggior parte delle regioni del Paese. Finalmente.
ppm

Il governatore: è l’inizio di un’opera importante, ma noi guardiano già al futuro

Convenevoli e frasi di circostanza a parte, il governatore Toma è andato oltre il tema dell’incontro, ovvero, l’ammodernamento e, quindi, l’efficientamento della tratta Roccaravindola-Campobasso.
«È l’inizio di un’opera importantissima – ha affermato -, ma per noi rappresenta il presente, se non il passato. Guardiamo già al futuro. In questi mesi abbiamo dato un forte impulso all’attività della Regione. A quella iniziata e a quella lasciata parzialmente incompiuta, a cui stiamo affiancando la nuova programmazione. C’è tanta discontinuità col governo precedente negli atti sin qui adottati, discontinuità evidente che – la stoccata – solo chi non vuol leggere non legge. Abbiamo valutato e stiamo tuttora valutando la programmazione ereditata: quella che ci piace la attuiamo velocizzando i processi, quella che non è confacente alla nostra idea di sviluppo la riprogrammiamo».
Toma ha elogiato l’operato degli organi d’informazione, «adesso – ha detto rivolgendosi ai cronisti – dobbiamo essere bravi a far capire ai molisani che devono leggere i giornali e guardare i notiziari in tv e non fidarsi dei social».
Per l’occasione ha elencato una serie di azioni, preannunciando una ulteriore accelerazione, «perché – le sue parole – abbiamo una scadenza importantissima che è quella del 31 dicembre prossimo. Quest’anno – gli assessori lo sanno, ne approfitto per ‘avvisare’ i funzionari della Regione – niente ferie. I lavoratori in cassa integrazione o quelli che hanno perso l’impiego non possono aspettare che rientriamo dalle vacanze».
«Abbiamo sbloccato la Castellelce, stiamo valutando una serie di ulteriori interventi su strade interne già oggetto di finanziamenti. I fondi ci sono, dobbiamo solo attivarli. A scrivere siamo bravi, a volte, consentitemi la battuta – ha scherzato rivolgendosi ai vertici di Rfi – scrivo poesie bellissime, ma restano sulla carta, non producono nulla. Non dobbiamo scrivere ma attuare. Entro fine settimana approveremo una serie di bandi che darà sollievo ai lavoratori usciti dal circuito della cassa integrazione o della mobilità. Certo, non è una soluzione e lo sappiamo bene. Perciò stiamo lavorando per attrarre imprese che genereranno nuove opportunità di lavoro. Presto incontrerò un nutrito gruppo di imprenditori che hanno avuto accesso ai fondi messi a disposizione dalla Regione; stiamo lavorando ai bandi Fesr; penso al bando per il turismo: l’assessore Cotugno qui al mio fianco mi ha imposto tempi più brevi di quelli da me immaginati. Già oggi pomeriggio (ieri, ndr) ho un incontro con l’assessore e la struttura dell’assessorato. Definito il quadro, approveremo subito in giunta gli atti necessari per dare vigore al settore. Le scuole e tanto altro ancora… Mi rivolgo ai molisani: leggete i nostri comunicati, approfondite sui giornali, sulle tv. Non fidatevi dei social».
Poi un’anticipazione che riguarda la città di Campobasso: «Per dare prova di discontinuità e del lavoro di riprogrammazione delle attività ereditate, stiamo valutando la possibilità di eseguire un intervento epocale sulla città. Non chiedetemi oltre – ha concluso – perché non posso aggiungere altro. A noi non servono le sedi…», frase, che se l’interpretazione è esatta, potrebbe ricondurre al famigerato masterplan che prevedeva, tra l’altro, la realizzazione della sede unica della Regione Molise sull’area dell’ex Romagnoli. I dettagli, ha assicurato il governatore, a breve in una conferenza stampa.

Un Commento

  1. Michele Rocco scrive:

    Si lavori soprattutto nella rettificazione dei tratti. La realizzazione di sottopassi e ascensori non è un’assoluta priorita per una linea ad un solo binario e secondaria in cui non circolano treni a lunga percorrenza. Se si dovesse inioziare dalle stazioni pernso si continuerebbe nella stessa direzione dell’inutile metropolitana leggera. A noi molisani interessa percorrere coi i treni che partono da Campobasso le linee ad alta velocità, se questo non è possibile, non ci interessano trasbordi per prendere treni ad alta velocità. Non vorrei che la riduzione dei tempi di percorrenza facesse riferimento proprio a questi trasbordi. Se dobbiamo attendere un treno veloce ad una stazione, ci conviene viaggiare con i tempi attuali ma senza cambi.

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