Taglio del nastro per la posa della prima pietra o meglio palo dell’elettrificazione della tratta ferroviaria Roccaravindola-Isernia-Campobasso.
Ieri pomeriggio la cerimonia presso la stazione montaquila e, subito dopo, taglio del nastro al passaggio a livello di Monteroduni.
Una giornata per certi versi storica quella promossa dal governatore Donato Toma e dall’assessore regionale ai Trasporti Vincenzo Niro.
Il taglio del nastro è stato effettuato alla presenza, tra gli altri, pure di direttore e tecnici d’area di Rete ferroviaria Italia nonché il sindaco di Isernia Giacomo D’Apollonio, la consigliera provinciale Vittoria Succi, il capo di gabinetto della Prefettura e i consiglieri regionali Antonio Tedeschi e Vittorio Nola.
Insomma, sono partiti i lavori di potenziamento infrastrutturale e tecnologico. Sul piatto 80 milioni di euro, di cui 30 per il tratto Roccaravindola-Isernia e 50 per Isernia-Campobasso. In realtà, l’obiettivo della Regione, come sottolineato da Toma e Niro, è di riaprire la linea fino al basso Molise (adesso servito con bus sostitutivi) pure per far rendere la cosìdetta metropolitana leggera in modo da collegare di nuovo su ferro la zona di Termoli con Matrice e quindi con Venafro e con Roma e Napoli.
L’elettrificazione della linea farà risparmiare tra i 15 e i 30 minuti sulla tratta Campobasso-Roma. I lavori una volta ultimati – termine previsto 31 dicembre 2023 – faranno anche guadagnare dignità al Molise perché, come sostenuto da Toma e Niro, i treni molisani arriveranno come tutti gli altri dentro la stazione Roma Termini e non più al binario 20 bis («ora il problema sarà per la pagina Facebook che dovrà cambiare nome…», ha ironizzato il governatore.
A proposito di treni, l’assessore ai Trasporti Niro ha annunciato che verrà rinnovata tutta la flotta, con mezzi addirittura sperimentali: «Abbiamo stanziato risorse in modo da acquistare treni innovativi che diano dignità a questa regione per avere un trasporto su ferro in linea e forse anche più con il resto d’Italia».
Lo stesso Niro ha pure ipotizzato un collegamento del Molise con l’alta velocità attraverso lo snodo di Sgurgola (Frosinone). Ma di questo, per verificare se sussistono i presupposti, si parlerà in estate.
Intanto, passo dopo passo che verrà elettrificata la linea sarà possibile ridurre i tempi di percorrenza nonché l’inquinamento (i treni non andranno più a gasolio).
Sia Toma che Niro, nella conferenza stampa nel cantiere, hanno tenuto a sottolineare come siano stati rispettati i tempi imposti la scorsa estate all’atto della sottoscrizione della convenzione tra il governatore Toma e l’amministratore delegato e direttore generale di Rete ferroviaria Italia, Maurizio Gentile.
«Oggi è una giornata se non storica, sicuramente da ricordare», ha scandito il presidente della Regione Molise.
«Diamo l’avvio – ha proseguito Toma – a una nuova fase finalizzata alla realizzazione di opere fondamentali per il Molise, con l’intento di ottimizzare i collegamenti, incrementando la velocità e la qualità del servizio ferroviario offerto. Tre sono gli obiettivi nel medio termine: ridurre i tempi di percorrenza con Napoli e Roma, incentivare la mobilità collettiva e generare un impatto positivo sulla vita quotidiana dei cittadini».
Insomma, con l’elettrificazione «si metterà la parola fine ai disagi con cui l’utenza ha dovuto fare i conti per tanto tempo».
Niro ha poi tenuto a sottolineare come «Rfi ha tenuto conto delle nostre esigenze. Ora stiamo lavorando e studiando lo sviluppo futuro, perché intendiamo agganciarci all’Alta Velocità con la stazione di Sgurgola».
Inoltre, l’assessore regionale ai Trasporti ha pure annunciato un piano di dismissione dei passaggi a livello all’interno delle città.
Entrando nello specifico tecnico, in sostanza l’accordo con Rfi prevede una prima fase di interventi di elettrificazione sulla Roccaravindola-Isernia (18 km) e di velocizzazione della tratta Roccaravindola-Isernia-Bojano attraverso la sostituzione dei binari, la realizzazione di sottopassi e sovrappassi, di adeguamenti tecnologici, marciapiedi e pensiline. Seguirà quindi il completamento dell’elettrificazione sulla tratta Isernia-Campobasso (57 km).
Il costo complessivo degli interventi è di 80 milioni di euro, suddivisi in 30 milioni per la prima tranche di lavori e 50 milioni per la seconda.
I lavori della prima fase saranno finanziati per 15 milioni attraverso risorse previste nel Contratto di Programma – Investimenti tra il Mit e Rfi e per gli altri 15 milioni dalla Regione Molise, attraverso il “Patto per lo sviluppo” di luglio 2016.
I lavori della seconda fase saranno invece finanziati a valere sui Fondi di sviluppo e coesione 2014-2020.
Ricordiamo che in Molise ci sono 265 km di linee ferroviarie in esercizio, di questi solo 23 km sono a doppio binario. Per quanto concerne invece le linee elettrificate i chilometri ad oggi sono 60 e collegano il Molise partendo da Roccaravindola a Roma (Venafro) e Napoli (Sesto Campano).
Dubito che con la semplice elettrificazione si possano ridurre i tempi di percorrenza di mezz’ora per Roma. Comunque benvenuta elettrificazione. Se poi le pensiline devono errese come quelle messe a matrice, con i soldi facciamoci qualcosa di più utile.
Prima di morire, ho 52 anni, spero di viaggiare su un treno decente per andare a Roma a farmi un W/E. …….. Speriamo di non andare per le calende greche, per la ns. terra può essere una opportunità.