Dare voce a chi ogni giorno viaggia sugli autobus molisani o sui treni della linea regionale o quella per Napoli e Roma.
Il Comitato Trasporti efficienti nasce con questo obiettivo. E nasce in occasione dell’aumento dei biglietti, conseguenza della rivalutazione delle tariffe ferme a 20 anni fa stabilita con la legge di Stabilità regionale. I promotori stanno valutando anche un ricorso al Tar contro la previsione normativa.
Secondo le stime dell’opposizione 5s e Pd, si tradurrà in un incremento anche del 40%. La giunta Toma assicura che il prelievo dalle tasche dei molisani non sarà così drammatico, che sta studiando esenzioni per i meno abbienti e spiega che la misura era necessaria per evitare sanzioni e tagli ai trasferimenti da Roma. Fatto sta che i pendolari pagheranno di più per un servizio oggettivamente scadente. E che il Comitato Trasporti efficienti non crede alle rassicurazioni.
Ieri mattina al vecchio stadio Romagnoli, al centro di Campobasso, l’assemblea di costituzione del comitato, che dopo la presentazione alla stampa ha discusso le prime mosse operative. C’erano persone dell’alto Molise, di Trivento, Venafro, Termoli e del capoluogo. Non tante, il nucleo fondante. «Non ci aspettavamo la folla – ha detto il portavoce Andrea Di Paolo – perché abbiamo organizzato questo incontro non come manifestazione, piuttosto una riunione costituente. Siamo aperti alle adesioni dei cittadini, ma non faremo entrare chi vuole fare politica attraverso il comitato. Vigileremo sulla qualità dei servizi, soprattutto. E il rincaro dei biglietti è inaccettabile. Vogliamo fare da ‘spugna sociale’: ascoltare e raccogliere i problemi che vivono i pendolari, per esempio le continue odissee sui treni, e denunciarli».
Al Comitato si è arrivati dopo che la rabbia è montata sui social. Lavoratori e studenti che ogni giorno viaggiano per raggiungere fabbriche, uffici e scuole sono insorti all’idea di dover spendere di più per viaggi disagevoli, con mezzi che spesso si fermano per guasti e autisti che vantano stipendi arretrati. Ieri al Romagnoli c’erano, fra agli altri, alcuni operai della Fca: a Termoli arrivano, per esempio, da Sessano o Trivento. Attualmente spendono 60/70 euro al mese. Con un aumento, di colpo, del 40% il conto lieviterebbe almeno a 100 euro.