L’arrivo dipende dalla regione di partenza. Ergo, se il mezzo di trasporto su gomma proviene da una regione del centro Italia, la stazione d’arrivo nella capitale sarà la Tiburtina. Se invece si parte da una imprecisata regione del Meridione, allora tocca scendere all’Anagnina.
Non è una boutade ma è il succo della risposta che il sindaco di Roma, Virginia Raggi, ha inviato al governatore della Regione Abruzzo in risposta alla richiesta di chiarimenti sulla deliberazione del 4 ottobre scorso, quella nella quale è risputata l’idea di spostare l’autostazione dalla Tiburtina, appunto, all’Anagnina.
Idea che aveva già fatto capolino nel mese di novembre dello scorso anno e che non era piaciuta affatto, né alle Istituzioni né soprattutto ai pendolari che raggiungono la capitale.
La Giunta di Roma Capitale, il 4 ottobre scorso, stanziando 625mila euro per le prime necessità dell’area in questione, ha scritto nero su bianco che «solamente nella stazione Anagnina si ravvisa il nodo idoneo a ospitare l’autostazione dei bus senza eccessivi disservizi per l’utenza».
Il primo a sobbalzare sulla sedia è stato il governatore Marsilio che ha immediatamente chiesto lumi alla sindaca Raggi la quale, secondo quanto riporta il quotidiano ‘Il Centro’ ha risposto rassicurando il presidente della Regione Abruzzo e i pendolari. «I piani dell’amministrazione capitolina non mutano affatto rispetto alla precedenti determinazioni». Tutto chiaro, se non fosse che la stessa sindaca aggiunge nella missiva un passaggio che apre a più di qualche interrogativo.
«Il capolinea di Anagnina sarà destinato ad ospitare gli autobus provenienti dalle regioni meridionali mentre presso l’autostazione Tiburtina continueranno ad attestarsi le linee centrali». Il che apre a qualche interrogativo geografico, a dire il vero.
Ma, in più, non c’è alcun cenno a questa ‘distinzione’ nella delibera di Giunta comunale numero 226 dal titolo, di per sé chiaro, «Approvazione del progetto esecutivo dell’appalto per i lavori di adeguamento del parcheggio dell’autostazione per le linee provinciali, nazionali e internazionali presso il nodo Anagnina, ai fini dell’assunzione di un mutuo a copertura della spesa». Nell’articolato, poi, si fa riferimento alla grave situazione del patrimonio viario della Città Eterna, alla necessità di avviare, nell’immediatezza, «progetti di delocalizzazione dell’autostazione per mezzi adibiti alle linee di trasporto pubblico interregionali, nazionali e internazionali all’interno del nodo Anagnina» e si specifica che, dopo una serie di sopralluoghi, si è ravvisato solo in quell’autostazione il luogo idoneo a ospitare un’autostazione bus «senza eccessivi disservizi per l’utenza con tempi e costi marginali di adeguamento», che l’area individuata è prossima alle metro A, a numerosi capolinea dei gestori del servizio pubblico e che la vicinanza al Gra «rende agevole la raggiungibilità del sito da parte dei vettori autorizzati senza significative variazioni dei tempi di viaggio da tutte le direttrici di provenienza». Nessun cenno alla coesistenza delle due stazioni (Tiburtina e Anagnina), né tantomeno alle differenziazioni circa le aree di partenza (regioni del Centro Italia e regioni Meridionali).
Resta da capire, nella mappa dell’Italia secondo Virginia Raggi, il Molise dove si colloca. Regione di centro o regione meridionale?