Che sia per limiti di reddito o per condizioni di salute, la tessera di libera circolazione consente a decine di cittadini di poter usufruire dei mezzi di trasporti a condizioni vantaggiose se non completamente gratuite. Un diritto riconosciuto dalla normativa vigente: la tessera in questione viene erogata dai Comuni di residenza, a fronte di determinati e precisi requisiti, ai quali va presentata la domanda e la relativa documentazione, sia per quel che riguarda i rinnovi sia per le nuove emissioni. Permette, quindi, agevolazioni per determinate categorie, le cosiddette fasce deboli, soprattutto anziani e invalidi. O meglio, permetteva fino a ieri visto che, con una laconica comunicazione inviata alla Regione Molise, nello specifico al Servizio Mobilità, e per conoscenza all’assessore Niro, i consorzi di trasporto Cotram e Consorzio Stabile Molise Mobilità hanno reso noto che «la validità delle tessere di libera circolazione non sarà riconosciuta dalle aziende appartenenti ai due consorzi, per cui ai titolari delle stesse verrà richiesto il pagamento di un regolare titolo di viaggio». Che, detto in parole povere, significa che non ci saranno le agevolazioni per i possessori della tessera di libera circolazione. Nei fatti, quelle somme non incassate dalle società di trasporto sono ripianate dalla Regione. Ed è qui che il meccanismo si sarebbe bloccato. «Rimborsi fermi dal 2014, quindi non pagati dal 2015 – spiega con cortesia il direttore della Sati Molise, una delle aziende che fanno parte del consorzio Cotram -; abbiamo inviato richieste specifiche , le ultime a marzo e a settembre ma senza alcun riscontro». Dall’altra parte, l’assessore Niro – che ieri pomeriggio era a Roma – la vede diversamente. «Violano la legge – spiega subito –; ad ogni modo, questa sera stessa (ieri per chi legge, ndr) chiederò alla struttura la puntuale verifica di quanto asserito dai due consorzi». Questione di ore, quindi, per venire a capo di quello che, al momento, è un disservizio che la Regione Molise e il suo assessore competente intendono di certo risolvere a stretto giro. «Certo è che ora, quando stiamo per portare a termine il percorso che apre la porta ad un nuovo e più moderno sistema di trasporto pubblico, arrivano tutti i problemi – insinua l’assessore, riferendosi alla tempistica dei prossimi bandi di gara -. Prima tutti volevano arrivare a questo punto di svolta, ora invece sembra che ci siano resistenze». Per la questione delle tessere ‘sospese’ però l’assessore è categorico: farò chiarezza.

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