L’impugnativa del governo nazionale per i 5 Stelle dimostra che «questo esecutivo non riesce a gestire nemmeno l’ordinario».
I pentastellati presenteranno una proposta di legge che abroga l’articolo 3 della legge sul trasporto, che è stato censurato da Palazzo Chigi. Ma è valido il resto della norma approvata a dicembre durante una seduta ad altissima tensione perché un emendamento a firma di Calenda e appoggiato anche da Iorio e Aida Romagnuolo stravolse il cuore del ddl voluto dalla giunta e dall’assessore Niro (i due lotti di gara) e sancì la scelta del gestore unico. Questo articolo, il numero 2 della legge varata il 22 dicembre, è passato indenne al vaglio del dipartimento Affari regionali. «Non è vero quello che diceva Niro: che cioè il lotto unico sia contrario alle normative europee. Sembrava d’accordo anche lui nel primo anno di mandato – ricorda il portavoce 5s Angelo Primiani – salvo poi smentirsi. Ha perso tempo, si è dato scadenze entro cui avrebbe emanato il bando, poi sempre disattese».
Per questo, sottolinea il capogruppo Andrea Greco, «Niro deve andare a casa, gli si devono ritirare le deleghe ai Trasporti, ha dimostrato di essere nocivo per il Molise. Ha proseguito – accusa – l’azione di Nagni e di altri prima di Nagni, in pratica si finge di fare qualcosa ma siamo immobili dal 2004. Lui ha dato termini precisi, ha detto a novembre… ma senza dire di quale anno. Ha fatto perdere soldi con la vicenda del doppio lotto. Ogni mese che passa senza bandire una gara aperta di rilevanza europea è un mese che fa perdere soldi alla Regione. L’unica cosa che questo esecutivo è riuscito a fare è stata l’aumento dei biglietti: vero che le tariffe erano ferme da anni ma bisognava prima attivare il monitoraggio sull’emissione dei biglietti». I 5 Stelle chiedono un Consiglio monotematico e preparano una mozione: primo impegno a Toma, la revoca della delega ai Trasporti. «Il governo con questa impugnativa conferma che il lotto unico va bene e che siamo in fase di prorogatio da troppi anni».
Cosa ha impugnato il governo? Su Primo Piano di due giorni fa lo abbiamo spiegato: l’articolo 3 comma 2 che stabilisce che i contratti ponte con le ditte, nelle more del bando, vanno adeguati. Ma, dice il dicastero di Boccia, l’articolo 5 della legge del 2000 non è stato modificato e prevede l’affidamento diretto come origine dei contratti ponte: affidamento diretto che le norme vietano da tempo. Il Molise, insieme ad altre 18 Regioni, non si è ancora adeguato (solo la Toscana è riuscita ad affidare il Tpl a un gestore unico). Fare menzione di quei contratti in una legge, così la relazione sull’impugnativa, significa validarli. Qui si è registrata la violazione delle disposizioni costituzionali italiane e di quelle europee sulla concorrenza.
Il comma fu introdotto su emendamento dei 5 Stelle, votato però anche dalla maggioranza. «Niro dice che è colpa delle minoranze se la legge è stata impugnata. La censura riguarda un semplice articolo che noi proponemmo come emendamento. L’assessore – così Fabio De Chirico – è doppiamente colpevole: il lotto unico non viola le norme comunitarie». Aggiunge Primiani: «È l’elemento che rende appetibile dal punto di vista economico la gara, in Molise andiamo in senso opposto e tuteliamo così posizioni consolidate».
Non era necessario, in conclusione, per i 5s rivedere la legge. L’assessore avrebbe dovuto emanare il bando per il lotto unico. Inadempiente, la giunta, anche sulla moratoria dell’aumento dei biglietti per gli abbonamenti degli studenti (a cui l’esecutivo è impegnato da un atto del Consiglio). Critici, i grillini, su alcuni gestori del Tpl, Greco fa il nome di Larivera che, dice, «sta continuando a gestire il trasporto contro legge». E se la ‘gomma’ piange, il ‘ferro’ non ride. «Da marzo verrà chiusa la tratta e non sappiamo ancora nulla di ufficiale». Altro motivo, concludono i rappresentanti di opposizione, per ritirare la delega a Niro.
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