Raggiungere finalmente il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro (Ccnl), scaduto nel 2017. È questo il motivo che ieri ha spinto, anche in Molise, i lavoratori del trasporto pubblico locale a partecipare allo sciopero nazionale del settore proclamato dalla Cgil, Cisl, Uiltrasporti, Cisal e Ugl autoferro.
«Il nostro settore ha scioperato per la rivendicazione del contratto di lavoro, unico strumento che può rendere accettabile la condizione dei lavoratori e delle loro famiglie – ha affermato Nicolino Libertone, di Ugl autoferro – In Molise non esiste una contrattazione di secondo livello. Questo rinnovo dunque risulta ancora più importante e fondamentale. Chiediamo alla Regione Molise di fare chiarezza, dal momento che ad un paio di aziende del settore vengono erogati degli stanziamenti che, in linea di principio, servirebbero proprio per questo secondo livello. Ma questi soldi – ha concluso Libertone – i lavoratori molisani del comparto non li hanno mai visti, visto che i contratti vengono stilati con le imprese di trasporto e non con la Regione».
«Durante l’emergenza sanitaria, ancora in atto – ha proseguito Franco Rolandi, di Cgil trasporti – la categoria degli autoferrotranvieri è stata costantemente ringraziata ed omaggiata per aver assicurato un servizio pubblico essenziale in condizioni di precarietà e di alta esposizione al rischio contagio. Con questo sciopero chiediamo che venga riconosciuto quello che dovrebbe essere un semplice diritto dei lavoratori: il rinnovo del contratto nazionale di lavoro, scaduto da ormai più di tre anni».
Le segreterie sindacali regionali hanno comunque assicurato il servizio degli autobus urbani nella fascia oraria 5.17/8.17-13.00/16.00, mentre per le tratte extraurbane il servizio è stato assicurato dalle 5.00 alle 8.30, e dalle 13.00 alle 15.30.
A livello regionale lo sciopero ha avuto una partecipazione che ha sfiorato il 100%, sia per il trasporto urbano che per il trasporto extraurbano.
