Basta una sconfitta per far ripiombare una fetta di tifoseria, anzi di ambiente in generale, nello sconforto. Piazza umorale? Un po’ sicuramente sì. Ma bisogna sottolineare che quello di serie C è un campionato difficilissimo in cui non vincere per troppe domeniche significa dover stringere continuamente i denti per resistere e rimanere fuori dalla zona rossa. Diciamola tutta però: il Campobasso a Pagani ha dimostrato di esserci, anzi di essere superiore agli avversari. Eppure, come spesso capitato, manca quel pizzico di concretezza e di malizia in più per impacchettare e portare a casa la vittoria. Altro che pareggio. Proprio così: i Lupi del primo tempo avrebbero potuto (e dovuto) raddoppiare per addormentare il match e arrivare al novantesimo senza grossi sussulti. E invece prima un episodio favorevole alla Paganese (rilancio fortuito e gol del pareggio), poi una difesa piazzata male ed ecco che il quadro da idilliaco si è fatto a tinte fosche. Diventate buie con l’espulsione sciagurata e ingenua, assai ingenua, di Bontà. Il capitano deve mantenere i nervi saldi, non può cadere in certi atteggiamenti superficiali. Proprio perché è il capitano. Da lì si è provato, anche con discreta continuità, la nuova rimonta che si è infranta sulla traversa colpita da Pace. E ora i playout sono di nuovo a un solo punto.
Sull’espulsione ha parlato in modo netto anche Mirko Cudini: «In parità numerica ce la saremmo giocata diversamente, questo è chiaro. La partita sarebbe stata diverse nella ripresa. Bontà deve mantenere il sangue freddo in queste situazioni, gliel’ho detto. Nonostante tutto la squadra è rimasta compatta, unita, gli abbiamo concesso un po’ di palleggio dietro ma abbiamo sempre cercato di ripartire e di creare situazioni per poterla pareggiare. Ci siamo andati vicini ma non è bastato. Sono contento della prestazione pur rammaricato. Ma ci sono ancora tante partite, siamo fuori dai playout anche se la classifica ora non va guardata».
È chiaro che ci si mangia le mani: «Dispiace aver perso questo scontro diretto. La partita l’abbiamo giocata bene, al di là delle ingenuità che abbiamo commesso. Ma abbiamo interpretato bene soprattutto nel primo tempo quando abbiamo messo alle corde la Paganese e meritavamo il raddoppio. E invece abbiamo preso il pareggio a fine primo tempo. Pecchiamo di inesperienza in qualche frangente ma non abbiamo perso per questo motivo quanto per gli episodi che i campani hanno saputo sfruttare. Il nostro portiere non è stato mai impegnato. Abbiamo creato le nostre occasioni, anche nella ripresa abbiamo colpito la traversa con Pace per poterla pareggiare e credo sarebbe stato il giusto premio dopo essere rimasti in dieci. E’ una sconfitta che ci deve far riflettere sicuramente».