Da oggi il Campobasso ha un nuovo capocannoniere. Si chiama Michael Liguori. Avete capito bene: l’esterno rossoblù, con la doppietta rifilata al Messina, è salito a quota 9 reti. E non 8 come erroneamente si è detto finora. In effetti, bisogna dare a Cesare quel che è di Cesare e a Michael ciò che è di Michael. È vero, si parla per lo più di 8 sigilli in totale praticamente ovunque ma con le regole attualmente in vigore anche quella contro il Picerno all’andata è da considerare una sua marcatura e non autogol di Ferrani che spizzò solo e non cambiò la traiettoria della palla. Insomma, Liguori sale sul trono dei bomber staccando di una lunghezza il compagno di squadra e di reparto Mattia Rossetti. E lo fa con due perle che mettono un sigillo importante sulla salvezza dei Lupi. In questo girone di ritorno è stato protagonista importantissimo con la tripletta al Bari che rimarrà scolpita nella storia rossoblù e il rigore trasformato nel primo tempo contro la Turris. Sei timbri nell’arco di poco più di tre settimane, niente male davvero. Diciamo pure che in fatto di gol realizzati si è vissuto di sprazzi, di fasi, di periodi felici. Come quello di Rossetti che fino a novembre è stato praticamente implacabile (solo al Monterosi ha rifilato tre gol, ndr). Il più continuo è sicuramente Tenkorang, che da mezzala è andato a segno ben sei volte. Le sue ‘vittime’ preferite sono state Andria e Monopoli, castigate all’andata e al ritorno. Non dimentichiamo le prime dieci giornate di Di Francesco, a segno in tre circostanze e di nuovo a Pagani dove però non è bastato per evitare di perdere. E lo stesso Emmausso, giocatore trasformato a inizio girone di ritorno ma fermo ormai da un mese per colpa dell’infortunio alla spalla. Diciamo pure che quella del Campobasso è una sorta di cooperativa del gol, in cui spiccano tre-quattro elementi in grado di risolvere le partite più complicate.
fds