Due indizi fanno una prova: il Campobasso perde ancora in rimonta crollando letteralmente nella ripresa. Dopo il Foggia, è il Picerno a brindare al successo ribaltando la squadra di Cudini, apparsa sulle gambe e schiacciata su se stessa dal doppio vantaggio in poi. In provincia di Potenza si subisce una rimonta clamorosa, dallo 0-2 al 3-2, che suona come una sirena d’allarme, altro che campanello. Stanchezza? Poca cura dei dettagli? Sarà il tecnico a doverci lavorare su ma in questo modo ci si complica la vita da soli e si è costretti a racimolare sotto pressione gli ultimi punticini che servono per salvarsi.
In cronaca. L’unica vera novità in formazione è rappresentata dal rilancio dal primo minuto di Emmausso, che va a piazzarsi al centro nel tridente affiancando Liguori e Rossetti. Candellori torna mezzala mentre Persia parte dalla panchina. La partenza non sarà certo ricordata per bellezza e intensità. Le squadre si scrutano, non si scoprono, combattono a centrocampo su un terreno abbastanza piccolo. Il Picerno prova a prendere le redini del match costruendo la prima occasione al quarto d’ora, quando Senesi avvita un bel cross per Parigi che sfiora soltanto. I 40 tifosi al seguito dei Lupi si fanno sentire in un impianto in cui si contano circa 400 spettatori. Al primo vero affondo i rossoblù passano: Candellori non ci pensa su e calcia su una corta respinta, la palla finisce a Pace che conclude due volte e alla seconda, di mancino, insacca nel sette una parabola imprendibile. I lucani sembrano non scomporsi continuando a giocare con il proprio ritmo ma rischiano di subirne un altro, quando alla mezz’ora Liguori trova col contagocce Tenkorang al centro dell’area ma la mezzala si divora lo 0-2. Poco dopo però Parigi, ex di turno, chiama alla gran parata Raccichini da dentro l’area. Partita aperta, non c’è che dire. E lo dimostra nell’azione successiva il Campobasso che va in percussione con Rossetti che calcia, il portiere respinge e da pochi passi Emmausso realizza la quinta rete personale. Non c’è un attimo di tregua: due minuti più tardi, ovvero al 37’, Parigi buca Raccichini uscito a vuoto su un calcio d’angolo per colpa di un fallo commesso da un avversario. In precedenza il portiere aveva sfornato un intervento splendido sullo stesso attaccante.
La ripresa vede un Picerno voglioso di recuperare il risultato con mister Colucci che ne cambia subito tre, di cui uno in avanti dove Gerardi rileva Reginaldo. La pressione locale non porta occasioni ma un predominio territoriale abbastanza marcato. I molisani fanno fatica a uscire palla al piede col fraseggio affidandosi a lanci lunghi. Il fiato sembra già corto. E Pitarresi, neo entrato, per poco non trova il pareggio dopo aver scaricato a rete trovando una risposta ottima di Raccichini. Ma al 69’ il portiere non può nulla sulla conclusione splendida di Esposito dal limite che va a gonfiare l’angoletto alto. 2-2. Campobasso in evidente difficoltà anche dal punto di vista fisico oltre che tecnico-tattico. Secondo tempo in perenne affanno, ma Cudini non cambia nulla fino al 74’ quando esce Rossetti per Persia. Ci si copre a protezione del risultato a questo punto molto prezioso. Ma è una mera illusione: il Picerno fa quello che vuole e con Pitarresi trova il meritato sorpasso. 3-2, incredibile. A questo punto la batosta di Foggia nella ripresa non era affatto casuale. Nei minuti finali dentro Merkaj e Bolsius. Proprio in uno degli assalti disperati al Picerno Bontà trova il pertugio giusto ma riesce solo a toccare il pallone sul delizioso lancio di Emmausso.

fds

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