Ed eccoci qua, arrivati sul traguardo senza fiatone, sotto un piacevole sole d’aprile e con un futuro che appare abbastanza fertile. Otto mesi vissuti tutti d’un fiato, con una pausa invernale dovuta al covid, recuperi e turni infrasettimanali che hanno riempito come un uovo il calendario di febbraio e marzo e una voglia matta di afferrare il prima possibile la salvezza. Missione compiuta, Campobasso. Con tre giornate di anticipo. E diciamo anche la verità: a inizio stagione non molti avrebbero pronosticato che la partita casalinga contro il Potenza di domenica 24 aprile, cioè oggi, sarebbe valsa come una passerella, una festa per coronare la permanenza in categoria. Certo, i tre punti sono sempre in palio e acciuffarli vorrebbe dire chiudere con un sorriso a trentadue denti. Ma il pericolo della ‘partita di fine stagione’ è dietro l’angolo, anche perché – si sa – le motivazioni nel calcio contano più di ogni altro dettaglio tecnico-tattico. Formazioni, moduli, dichiarazioni sul match passano in secondo, terzo piano. In vetrina c’è una salvezza a cui brindare. E poi si è già proiettati alla prossima stagione e alle scelte della società. Sarà l’ultima di Mirko Cudini sulla panchina rossoblù? Più sì che no, al momento. Il tecnico ha diverse richieste e potrebbe accettarne una. Ma la priorità resta Campobasso: prima vuole valutare a fondo i programmi che ha in mente Mario Gesuè, poi deciderà. L’impressione è che le strade si stiano per separare. Ma regge anche l’ipotesi della conferma. Qualcosa si saprà oggi al termine della gara, visto che è prevista la presenza del patron e anche il tecnico dirà la sua in conferenza. Insomma, un clima non propriamente da incontro di cartello a Selvapiana.
Ci sarà spazio anche per chi ha trovato meno minutaggio quest’anno, un gruppo unito verso un obiettivo chiamato permanenza in serie C. Ad arbitrare il match sarà il signor Marco Emmanuele della sezione di Pisa, assistito da Cecchi di Roma 1 e Tagliaferri di Faenza. Quarto ufficiale Castellone di Napoli.
