Intorno alle 18.30 le prime indiscrezioni. Nefaste. Così come le conferme arrivate poco dopo: lunedì 18 luglio, tredici mesi dopo la promozione in C, il Campobasso si ritrova fuori dalla Lega Pro. Una sciagura sportiva, anzi sociale. Una terra che perde giorno dopo giorno abitanti, ospedali e credibilità resta orfana anche del calcio rossoblù, che storicamente ha sempre fatto da traino a tutto il resto. Economia in primis. E sembrava potesse farlo anche sotto la gestione Gesuè. E invece all’inizio di questa estate rovente ci si ritrova sbattuti fuori dal professionismo per non aver pagato un debito pregresso riguardante l’Iva, una cifra tra l’altro irrisoria. Un motivo che davvero fa andare su tutte le furie, considerando che per il resto i conti sono a posto e tutti i tesserati sono stati pagati. Assurdo perdere la serie C per 60mila euro o poco più. Eppure è accaduto e ora ci si lecca le ferite. A caldo, la società ha già annunciato che «si ricorre al Tar». Ma ora dominano lo sconforto, la rabbia, la delusione. Si arrossisce di fronte all’Italia calcistica, che aveva riaccolto a braccia aperte il Campobasso, che ha un nome e un blasone che non moriranno mai, questo sì. Peccato che non era tutto sotto controllo, come ci rassicurava il patron una ventina di giorni fa. Pugno duro della Lega e degli organi sportivi? Può darsi, ma in ogni caso il club era in torto e avrebbe potuto e dovuto sanare la situazione prima che la domanda d’iscrizione passasse al vaglio della Covisoc. Ma non l’ha fatto, fidandosi troppo di se stesso, peccando di presunzione. E le responsabilità vanno suddivise tra proprietà, amministratore delegato, ex direttore generale Ingravallo, vari commercialisti transitati. Cosa accadrà ora? Niente di buono: il Campobasso perde la Licenza Nazionale e non ha potere di tesserare né di trattenere giocatori. In sostanza è come se fosse sparito dall’universo serie C. Si confida nel Tar del Lazio, competente in materia, ma i tempi si fanno molto lunghi con tutte le incognite comunque legate all’eventuale verdetto che potrebbe dare almeno la serie D. Nella migliore delle ipotesi, si potrebbe partecipare in sovrannumero. Bisognerà anche attendere le motivazioni del Collegio di garanzia dello sport per capire quale sarà il futuro.
fds