Un mese e mezzo di cadute, delusioni, illusioni, mazzate e nuove speranze. Quelle di questi giorni, di queste ore. Il Campobasso, di fatto, è attualmente in serie C. O meglio, attende la conferma dopo aver incassato la sospensiva clamorosa da parte del Consiglio di Stato e in particolare del presidente della quinta sezione, Luciano Barra Caracciolo. Il giudice ha deciso di sospendere quanto finora stabilito dalla giustizia sportiva e dal Tar del Lazio con un decreto presidenziale che è già entrato un po’ nel merito della questione. Un’autentica rivoluzione, visto che finora non c’è un precedente simile. E ci si riferisce al fatto che nel dispositivo si fa cenno alla situazione economica contingente, al quadro non certo dissestato della società rossoblù e al debito che sì non è stato pagato e che rappresenta una violazione delle norme che però va valutato anche nella sostanza oltre che nella forma per evitare possibili fallimenti al momento non all’orizzonte. E peso va dato al merito sportivo. Un tornado vero e proprio per l’ambiente campobassano ma anche per la Federazione Italiana Giuoco Calcio, che è stata presa in contropiede. Infatti, i ripescaggi di Fermana e Torres sono già avvenuti e non si può tornare indietro. E l’unica soluzione ormai è aspettare l’esito dell’udienza di merito del Consiglio di Stato che si riunirà giovedì 25 agosto. In realtà, la Lega Pro, tramite le parole dure e anche cariche di nervosismo del presidente Francesco Ghirelli, aveva provato ad avvicinare la data. Niente da fare, richiesta respinta ieri nel primo pomeriggio dallo stesso organo di giustizia amministrativa che ha risposto in maniera abbastanza piccata e perentoria. In effetti, Ghirelli aveva così parlato poco prima: «Spero che il fatto che non si possa anticipare la data non sia per le ferie…». Nell’istanza bocciata dai giudici amministrativi la Figc aveva chiesto di “fissare la camera di consiglio in termini tali da poter permettere il regolare avvio della Coppa Italia di Lega Pro e del Campionato della Lega Pro – previsti rispettivamente al 21 agosto e al 28 agosto 2022 – e, dunque, anteriormente alla già fissata data del 25 agosto 2022”. Per la Federazione infatti si produce “un danno alle società ammesse al Campionato di Lega Pro e al sistema calcio”. Danno che “è prospettato del tutto genericamente, come l’argomentazione sulla campagna trasferimenti dei calciatori che sarebbe compromessa, dando per scontato di avere ragione”, si legge nel decreto firmato dal presidente Luciano Barra Caracciolo. Che aggiunge che “quanto all’avvio della Coppa Italia di Lega Pro previsto per il 21 agosto questo sarebbe in astratto possibile nella situazione derivante dal provvedimento cautelare attualmente vigente, così come sarebbe alternativamente fissabile un breve rinvio a data successiva a quella della camera di consiglio del 25 agosto”. Sull’argomento ‘ferie’, spiega infine che “durante il mese di agosto è garantito lo svolgimento di camere di consiglio cautelari da decenni, compatibilmente con il godimento del periodo feriale dei magistrati, raramente fruito in pieno. I tempi della giustizia amministrativa saranno in ogni caso più brevi di quelli della giustizia sportiva”.
Facendo ulteriore chiarezza, bisogna dire che la compilazione dei calendari è stata rinviata a data da destinarsi. I gironi erano già stati diramati il 4 agosto e chiaramente non comprendevano il Campobasso. Che attualmente, seppure temporaneamente in attesa del merito, fa parte dell’organico in sovrannumero. Sarebbe la 21esima, o meglio la 19esima (visto che ha più diritti delle due ripescate, ndr) del girone C. A questo punto, si profila lo slittamento dell’inizio della stagione che sarebbe dovuta partire il 21 agosto con la Coppa e il 28 con il campionato.
Nella serata di ieri la Lega Pro ha diramato la seguente nota: «In relazione alla decisione del Consiglio di Stato che ha respinto la richiesta di FIGC di anticipare l’udienza relativa alla vicenda del Campobasso, Lega Pro ha pieno rispetto della giustizia, tuttavia evidenzia che il rinvio del campionato causa un gravissimo danno economico e reputazionale all’organizzazione e a tutti i club di Serie C. Lega Pro è quindi costretta a prendere atto della decisione del Consiglio di Stato e dopo aver consultato a stretto giro il Consiglio Direttivo assumerà i provvedimenti conseguenti anche relativi alla data d’inizio del Campionato».
fds