E un altro conto alla rovescia è partito. Mancano diciotto giorni al verdetto del Consiglio di Stato fissato al 25 agosto. Un’eternità, considerando che in una situazione normale il 21 si sarebbe dovuti partire con la Coppa Italia e una settimana più tardi con il campionato. La clamorosa sospensiva concessa dal giudice, ovvero il presidente della quinta sezione, Luciano Barra Caracciolo, ha creato un vero e proprio terremoto nel mondo calcistico e in particolare all’interno della Lega Pro. Di fatto, per la prima volta il Consiglio di Stato prova a mettere davanti alla forma la sostanza, e cioè: ok, è vero, il Campobasso non ha rispettato il termine perentorio per il pagamento delle tasse, ma la somma è irrisoria e se lo si esclude si crea un danno mille volte maggiore. E poi, dice sempre il dispositivo, bisogna tener conto della contingenza economica generale e del calcio oltre che il merito sportivo acquisito sul campo. Parole che fanno sperare eccome. Di contro, prosegue la linea dura – almeno a parole – del presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli. Nelle ultime ore è palese il nervosismo manifestato: «Lega Pro ha pieno rispetto della giustizia, tuttavia evidenzia che il rinvio del campionato causa un gravissimo danno economico e reputazionale all’organizzazione e a tutti i club di Serie C. Lega Pro è quindi costretta a prendere atto della decisione del Consiglio di Stato e dopo aver consultato a stretto giro il Consiglio Direttivo assumerà i provvedimenti conseguenti anche relativi alla data d’inizio del Campionato». Su Sportchannel ha rincarato la dose: «Dobbiamo ragionare sullo slittamento dell’inizio del campionato di una settimana. Ne parleremo in Consiglio Direttivo, è un grave danno per la Lega Pro, che avrebbe potuto iniziare per poi capire cosa fare. Da qui nasce l’esigenza, con il prossimo Governo, di cambiare le tempistiche dei gradi di giudizio. Cosa succederà all’organico? Bisogna vedere cosa decide il Consiglio di Stato, che negli anni passati ha deciso diversamente, come nel caso del Carpi, del Chievo e di altre squadre. Se si fosse applicato il meccanismo normale, si poteva andare avanti, facendoci fare i calendari, per poi aspettare il 25 agosto per capire meglio la situazione. Sono preoccupato di questa vicenda, se dovesse andare avanti questa situazione, con le società che non avrebbero più regole andremo in difficoltà per i criteri delle iscrizioni. I calendari slitteranno e di conseguenza slitterà anche il campionato». A TuttoC ha invece detto: «Il mancato rispetto di aver ottemperato ai pagamenti non può avere come giustificazione la crisi che attanaglia l’Italia. Le 60 squadre che sono in regola, sono fesse perché hanno pagato? Nel caso in cui succedesse una cosa di questo tipo, l’unica cosa che potremmo fare è rispondere come Garibaldi: obbedisco». Insomma, è muro contro muro. Naturalmente, i Lupi ripongono tutte le speranze nell’udienza di merito di giovedì 25 agosto, che stando alle notizie in possesso del giornalista della Gazzetta Nicola Binda non sarà presenziata dal giudice Barra Caracciolo (in ferie) ma dal facente funzioni Lotti. Assieme a lui, i consiglieri Perotti, Di Matteo, Bottiglieri, Manca, Rovelli, Santini e Caminiti. Questo cambierà le cose? Potrebbe, come non potrebbe. Tocca solo aspettare.

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