Venerdì 30 settembre. Una data importante, da segnare sul calendario: quel giorno inizierà davvero la nuova era calcistica del capoluogo. Infatti, è stata convocata la conferenza da parte della proprietà, ovvero di Matt Rizzetta che esporrà il progetto alla stampa e ai tifosi. Luogo e orario ancora da definire. L’americano manca a Campobasso dal 6 giugno 2021, ovvero dalla gara interna contro il Porto Sant’Elpidio con festa promozione rimandata. Poi andò a Rieti il giorno della promozione. Intanto, il club ha ufficializzato l’addetto stampa. Una scelta di continuità ricaduta su Andrea Vertolo che così riprende il ruolo dal quale si era dimesso qualche settimana fa sotto la gestione Gesuè: «La gratitudine verso Matt Rizzetta e Nicola Cirrincione per ciò che stanno costruendo per i nostri colori mi ha portato a mettermi a disposizione di un progetto ambizioso e vincente che punta a riscattare la nostra storia il prima possibile – ha dichiarato Andrea Vertolo –. Nel mio piccolo sarò sempre pronto a servire la squadra della mia città». Con lui lo staff comunicazione che tanto bene ha fatto in questi anni. «Siamo grati di accogliere nel nostro team un professionista di primissimo livello come Andrea e di averlo come membro integrale della nuova era del calcio campobassano – ha dichiarato Matt Rizzetta, Chairman della North Sixth Group, proprietario del Campobasso 1919 –. Una scelta migliore non poteva esserci per tutto il reparto dell’area comunicazione nazionale ed internazionale che riteniamo sia una componente fondamentale del nostro progetto».
Queste sono invece le dichiarazioni del ds Pino De Filippis.
Direttore, la cosa più complicata è stata quella di dover lavorare contro il tempo, no?
«Sì, si è fatto il lavoro di due mesi in tre giorni. Ci siamo messi d’impegno 24 ore al giorno per far sì che questa squadra sia completa. Ora vediamo il lavoro che ha prodotto la scrivania sul campo, se c’è stato qualche errore per la fretta lo rimedieremo nella prossima sessione di mercato».
L’obiettivo è chiaramente vincere subito…
«Certo, l’obiettivo è quello, il Campobasso non può fare questa categoria, ma dobbiamo rispettare le avversarie che faranno la partita della vita contro di noi e noi dobbiamo con la nostra forza e con la forza del pubblico superare tutte le difficoltà, con lavoro ed entusiasmo».
Le pressioni della piazza sono alte, così come l’affetto del tifo: pronti?
«Sì, le pressioni sono altissime e quindi dovevamo portare gente abituata a lavorare con queste pressioni. Giocare a Campobasso è una cosa, farlo da un’altra parte è un’altra cosa. Sappiamo che il pubblico può davvero essere qui il dodicesimo uomo in campo soprattutto nei momenti di difficoltà. Dobbiamo remare tutti nella stessa direzione, bisogna essere uniti tra società, squadra, staff tecnico, tifosi e anche stampa. Vincere il campionato fa bene a tutto l’ambiente».

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