L’ha vissuta da par suo, quasi sempre in piedi, a dare indicazioni, rimproverare, incitare i suoi ragazzi. Pino Di Meo ha dato carattere oltre che identità al Campobasso che ha portato a casa il suo primo trofeo stagionale. Una vittoria nella finalissima di Coppa non certo facile, anzi a tratti molto difficile, contro un’avversaria di tutto rispetto quale si è dimostrata ancora una volta l’Aurora Alto Casertano.
Mister, una partita difficile, combattuta ma portata a casa per l’ottimo finale dei suoi, è d’accordo?
«Le due squadre si sono equivalse, la partita è stata equilibratissima. La differenza l’abbiamo fatta noi negli ultimi venti minuti con i cambi».
Quali le difficoltà maggiori incontrate?
«Nel primo tempo il vento ci ha dato molto fastidio, non riuscivamo a giocare la palla, il centrocampo non si alzava bene e avevamo delle difficoltà. Nella ripresa abbiamo iniziato a giocare prendendo in mano la partita, poi negli ultimi venti minuti abbiamo dato la svolta».
Come sta Ciccio Ripa?
«Bisogna valutare molto bene le sue condizioni».
Ora testa al Bojano ma è chiaro che i pensieri sono già rivolti al big match del 19 febbraio a Isernia…
«Andiamo avanti così, il primo step è stato superato e per ora pensiamo a preparare la partita contro il Bojano. Una alla volta, il nostro obiettivo è sempre quello di andare avanti sia in Coppa che in campionato. Restiamo coi piedi per terra, l’umiltà è fondamentale per affrontare al meglio le gare. Sapevamo che era un impegno delicato, ci abbiamo messo cuore e grinta e alla fine ce l’abbiamo fatta».
A chi dedica il trofeo tricolore?
«La dedica è per i tifosi e per presidenza che mi incita di continuo, sono persone splendide».