L’obiettivo è stato fissato. Ambizioso, coraggioso, senza usare giri di parole: la società vuole subito la serie C. Tant’è vero che il motto di Matt Rizzetta è: “Meno 34”, ovvero conto alla rovescia per la fine del campionato che scatterà a metà settembre o giù di lì. Vincere è sempre difficile, in qualsiasi categoria. Figurarsi in quarta serie dove festeggia una soltanto e alle altre resta un pugno di mosche in mano. Servono forza economica, organizzazione, calciatori scafati e giovani pronti oltre che un dosaggio non indifferente di fortuna che non guasta mai. A conti fatti, i rossoblù nella propria storia hanno brindato al salto di categoria in tornei nazionali in cinque circostanze, compreso il ripescaggio del 2010. Le altre quattro? Tre sono note e vengono a mente facilmente: la primissima nel 1975 dalla D alla C. Poi quella storica del 1982 in B, nel 2000 in C2 e due anni fa in Lega Pro. occhio, però: la storia dice che un’altra promozione sul campo è datata 1934, si approdò nell’allora Prima divisione. Nessuno lo prende in considerazione trattandosi di un torneo di quasi novant’anni fa e al quale presero parte solo nove formazioni. Eppure si trattò di un salto importante, si approdò nell’attuale serie C, in termini di paragone. E dunque va annoverata tra le promozioni della squadra del capoluogo al pari delle altre: arrivò al termine degli spareggi vinti contro i ciociari della Bellator Frusino. Naturalmente, nel novero non si prendono in considerazione le promozioni dall’Eccellenza alla D.
Come detto, la prima volta – nell’era moderna – dei Lupi in C si celebrò nella stagione 1974/1975. Non si partì bene, la squadra stentava, l’allora presidente Nucciarone decise per il cambio in panchina: via Fernando Veneranda, ecco Costanzo Balleri. E iniziò la riscossa, anche grazie ai rinforzi Medeot, Amadori e Aragoncelli. ‘Lupo’ Balleri impiegò poco a dare la sua impronta, vincendo spesso anche senza brillare. Contro il Termoli si giocò un derby con una cornice di pubblico di ben ottomila spettatori: decisero un’autorete di Ascatigno e un timbro del solito Medeot, inutile la rete di Azzone nel finale per gli adriatici. Il capolavoro la settimana successiva, sul campo della co-capolista: a inizio ripresa Patalano mise nel sacco il pallone che regalò il big match e la prima mini-fuga in vetta. Il Campobasso non sbaglierà più un colpo dopo la sconfitta di Atessa assaporando la gioia della promozione con una città in visibilio.
Dopo ottimi tornei in C, nel 1981/1982 i tempi sembravano maturi per entrare nell’élite del calcio italiano. Ma prima un nuovo esonero: Vincenzo Montefusco fece le valigie dopo il ko di Benevento della quinta giornata. Al posto del partenopeo arrivò il bolzanino Antonio Pasinato. E fu subito amore. Pari (2-2) a Latina, con doppietta di Canzanese. Arrivarono Biondi, Maragliulo, Ciappi e Biagetti, la cavalcata ebbe inizio e non si fermò più. Vittorie, pareggi, poche sconfitte, fino al termine del mese di maggio, quando a pari punti con la Nocerina a due giornate dalla fine avvenne il fattaccio di Casarano: Marco Maestripieri fu colpito da una pietra e non giocò la partita. La settimana dopo (30 maggio), tutti sicuri di avere in tasca i due punti a tavolino (in Puglia era finita 1-1, ndr), si festeggiò l’incredibile promozione in serie B, ufficializzata il 2 giugno 1982.
Ancora negli occhi dei tifosi, a distanza di 23 anni, il trionfo del 2000. Anche nell’ultima promozione in C2 (sul campo) ci fu bisogno di un esonero: prime tre partite, cinque punti per Paolo Anastasio. Troppo poco, la piazza già in contestazione. Il presidente Adelmo Berardo decise di affidarsi al ‘lupo di mare’ Angelo Busetta, ex Catania e siciliano doc. Qualche giornata di assestamento, sotto Natale ritardo di sette punti dal Taranto e poi la scalata alla vetta. Quindici partite, quattordici successi e un pareggio. Il primo posto fu cosa fatta, il ko nello scontro diretto non intaccò le certezze di Mitri e compagni che festeggiarono davanti a 18mila tifosi in delirio il ritorno tra i professionisti.
La stagione 2023/2024 scriverà un’altra pagina fondamentale della storia dei Lupi? Si augurano tutti di sì, a partire da mister Andrea Mosconi che sarà il condottiero sul campo della società di Matt Rizzetta.
Franco de Santis