Alcione e Arconatese 41 punti, Union Clodiense Chioggia 46, Ravenna e Pianese 36, Campobasso 34, Cavese e Altamura 39, Trapani 47. Cosa saranno mai, le nuove ruote dell’Enalotto? I numeri di qualche strano gioco natalizio? Nient’affatto. Qui si parla di campioni d’inverno, di leader della classifica, di più brave della classe. A metà campionato, al giro di boa, al termine del girone di andata queste sono le capolista dei nove gironi della serie D. Naturalmente ci sono i Lupi, che guidano quella del raggruppamento F da tre giornate a questa parte, ovvero dall’aggancio che si è poi trasformato in sorpasso sulla Sambenedettese, ora seconda assieme ad Avezzano e L’Aquila distanziate di tre lunghezze. La prima riflessione confrontando la graduatoria con quella degli altri gruppi è che qui la prima ha racimolato meno punti di tutte le altre. Equilibrio, parola ricorrente e difficilmente smentibile. È proprio così: nel giro di sei punti sgomitano sette squadre (oltre alle già citate prime quattro, a seguire Chieti, Vigor Senigallia e Roma City). Il record fissato dal Trapani è fuori misura: 47 punti in 17 gare significano 15 vittorie e 2 soli pareggi. Che ritmo nel girone C per l’Union Clodiense Chioggia capace di vincerle tutte tranne che per un pari e un ko. Hanno toccato entrambe quota 41 Alcione e Arconatese nei gironi A e B che però sono a diciannove formazioni. È in fuga anche la Cavese nel G, con 39 punti e 9 lunghezze sull’Ogliastra. A quota 36 invece Ravenna e Pianese e poi il Campobasso (34) che dovrà resistere con le unghie e con i denti al primo posto. Del resto, come diceva Andreotti, il potere logora chi non ce l’ha.
E riproporre le parole del presidente Matt Rizzetta è il miglior viatico: «Il Campobasso non è una semplice squadra di calcio. Definirci così non sarebbe corretto. Il Campobasso è un patrimonio di un’intera regione, di un intero popolo in giro per il mondo che condivide ed incarna i valori della molisanità anche lontano dalla terra d’origine. Un popolo forse un po’ dimenticato ma unito sempre da un’unica fede, dalla speranza e dalla potenzialità che intravede nei nostri mezzi. Può sembrare nascosta, invisibile, ma dietro le quinte c’è una squadra che lavora costantemente ed un gruppo societario unito come un’unica famiglia per difendere questo patrimonio. A voi tutti posso soltanto dirvi grazie, di cuore. Un’ultima parola volevo spenderla per tutti i nostri magnifici tifosi. Grazie. Per aver sostenuto questo progetto e per aver creduto in noi. Siete speciali e vi ripeto ancora una volta che noi saremo sempre qui fino a quando saremo i benvenuti, fino a quando sentiremo il vostro sostegno che per noi è fondamentale. Venite allo stadio, incoraggiate i ragazzi e questo staff, tifate il Campobasso e divertitevi, siate felici, perché ve lo meritate. Spogliatevi di tutte le preoccupazioni del passato e mandatele giù con un bel bicchiere di spumante, mentre brindate con le vostre famiglie all’anno nuovo perché il lupo è tornato, più forte che mai. Un sereno augurio di buon Natale a voi ed i vostri cari, da parte di tutto il gruppo societario».