Quando il popolo si muove e il dibattito si accende, bisogna fermarsi e dare voce alla gente. È ciò che ha deciso Palazzo San Giorgio in merito all’intitolazione dello stadio di contrada Selvapiana: la decisione su Michele Scorrano era già stata presa, due commissioni si sono svolte e la posizione è venuta fuori in modo chiaro. Poi, però, il risalto dato dai media alla notizia e le centinaia di pareri apparsi sui social hanno suggerito di modificare leggermente la traiettoria. Come? In maniera più che democratica, l’amministrazione comunale ha deciso di indire una consultazione popolare per decidere a chi intitolare l’impianto sportivo tra il Capitano e il presidentissimo Tonino Molinari. Modalità e tempi saranno resi noti in queste ore. Ripercorrendo la storia di questo lunghissimo iter, all’indomani della prematura e tragica scomparsa di Scorrano (22 febbraio 2009, ndr), quattro consiglieri comunali in maniera bipartisan decisero di sposare l’idea: si trattava di Maurizio Tiberio, Michele D’Alessandro, Nicola Di Anna d’Anchise e Raffaele Bucci. Il successivo 16 aprile 2009 il Consiglio comunale di Campobasso votò l’ordine del giorno, prima firmatario Maurizio Tiberio, che diede mandato alla giunta di avviare l’iter amministrativo per l’intitolazione dello stadio a Michele Scorrano. Ma poi non si diede seguito al documento. Ecco nel dettaglio qual è la situazione nella parole dell’assessore Luca Praitano.
Assessore, si è acceso il dibattito sull’intitolazione dello stadio di Selvapiana: a breve ci saranno novità dopo anni di immobilismo, è così?
«Certo, siamo molto contenti di aver alimentato il dibattito, se per tanti anni nessuno ha preso decisioni in merito è perché evidentemente c’era difficoltà. La spaccatura che si registra oggi è palese tra chi vuole Molinari e chi Scorrano, altri la doppia denominazione. Una decisione dovrà essere prese assolutamente. Stiamo valutando una consultazione popolare per far determinare la decisione dalla città. Arrogarci il diritto di scegliere uno piuttosto che l’altro potrebbe essere un errore. Fermo restando che bisogna partire da quello che c’è, cioè una richiesta di intitolazione a Michele Scorrano che risale al 2009. Anche per questo l’amministrazione era più propensa a questa decisione».
La prossima commissione sarà anche quella decisiva, visto che si andrà a votazione?
«Dovrà essere decisiva perché quel verbale verrà allegato alla delibera di giunta che poi sarà inviata alla Prefettura. Questo prevede l’iter amministrativo. Però c’è l’iter politico, quello per cui è opportuno fare questo passaggio con la cittadinanza, stiamo valutando come attrezzare questo momento di consultazione per renderlo operativo e dare una settimana di tempo per far recare le persone in un luogo per dare la preferenza. Questa è l’idea, la stiamo studiando. Tutto sarà fatto a breve, una decisione bisogna prenderla per non commettere l’errore del passato in cui nessuno ha voluto assumersi la responsabilità perché c’era una spaccatura. Ma le amministrazioni vengono votate proprio per prendere decisioni, anche difficili a volte».
In ogni caso sarà Scorrano o Molinari oppure c’è la possibilità della doppia denominazione?
«In molti l’hanno caldeggiata. Nel dibattito interno anche io avevo proposto la doppia denominazione, il punto è che secondo me non funziona come ipotesi. Ma è la mia opinione, vorrei che la decisione finale sia più frutto di una condivisione collettiva».

Franco de Santis

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